Rongolise di Sessa Aurunca, chiesa rupestre di santa Maria in Grotta |
Rongolise di Sessa Aurunca, chiesa rupestre di santa Maria in Grotta |
Rongolise di Sessa Aurunca, chiesa rupestre di santa Maria in Grotta: affresco raffigurante la Dormitio Virginis |
Situata su un colle a circa 3 km ad ovest
di Sessa Aurunca, la chiesa è costituita da due cavità intercomunicanti
ricavate nel banco di tufo, come gli ambienti adiacenti che formano un vero e proprio
complesso rupestre. I due ipogei risultano collegati ad un soprastante edificio
in muratura che ha svolto funzione di romitaggio fino agli inizi del Novecento.
L’invaso principale a pianta rettangolare e con orientamento nord-sud presenta
la sezione trapezoidale e un bancale lungo le pareti. Il secondo vano,
soprelevato rispetto all’invaso principale e orientato sud-ovest/nord-est ha la
sezione semicircolare e l’ingresso anche dall’esterno.I due ambienti, in origine separati,
furono messi in comunicazione nel 1691, allorché la parete di fondo dell’invaso
principale venne modificata per creare un nuovo altare e una lunetta con la
Vergine tra i santi Stefano e Girolamo.Nella
seconda metà del XII secolo sulla parete orientale dell’invaso principale venne
affrescata una Dormitio Virginis che,
per l’impianto generale della scena e il titulus
in greco, denuncia un collegamento con l’ambiente bizantino e differenzia
questa chiesa dagli altri luoghi di culto in rupe della regione. È noto,
infatti, che le pitture rupestri campane rivelano un contesto di committenza
radicato nel clero e nella società ‘latina’ e che l’apertura alle nuove
esperienze del mondo bizantino si verificò, talora con notevole ritardo
generazionale, soprattutto a seguito della rivoluzione artistica di fine XI
secolo promossa dall’abbazia di Montecassino. Sulle
pareti laterali dell’invaso principale, tra la fine del XII secolo e la metà
del successivo, vennero eseguiti alcuni pannelli con immagini di santi e della
Vergine; in occasione della stesura degli affreschi lungo le pareti venne
realizzato il bancale, ampliando alla base la sezione della cavità. La
prossimità alla strada che congiungeva l’antica Suessa con la valle del
Garigliano e la presenza di un vero e proprio complesso rupestre, entrambi
compatibili con «le funzioni di parrocchia rurale», escludono «l’ipotesi che
l’insediamento possa aver ospitato una comunità monastica». D’altronde il
p(res)b(iter) Martinus che, intorno
alla metà del XIII secolo, fece affrescare la Madonna Regina sulla parete
destra dell’invaso principale apparteneva chiaramente al clero secolare, come l’abbas Petrus de Galono che nel 1308
amministrava la chiesa S. Marie de Gripta.
Il è testo tratto da:
Maria Amodio - Carlo Ebanista, Aree funerarie e luoghi di culto in rupe: le cavità artificiali campane tra tarda antichità e medioevo [A stampa in Atti VI Convegno Nazionale di Speleologia in Cavità Artificiali, Napoli, 30 maggio-2 giugno 2008 («Opera ipogea», 1/2 (2008), pp. 117-144 © degli autori – Distribuito in formato digitale da “Reti Medievali”].
Le foto sono di:
Salvatore Bertolino
Maria Amodio - Carlo Ebanista, Aree funerarie e luoghi di culto in rupe: le cavità artificiali campane tra tarda antichità e medioevo [A stampa in Atti VI Convegno Nazionale di Speleologia in Cavità Artificiali, Napoli, 30 maggio-2 giugno 2008 («Opera ipogea», 1/2 (2008), pp. 117-144 © degli autori – Distribuito in formato digitale da “Reti Medievali”].
Le foto sono di:
Salvatore Bertolino
Rongolise di Sessa Aurunca, chiesa rupestre di santa Maria in Grotta: affresco raffigurante la Madonna Regina |
Rongolise di Sessa Aurunca, chiesa rupestre di santa Maria in Grotta: affresco |
Rongolise di Sessa Aurunca, chiesa rupestre di santa Maria in Grotta: affresco |
Rongolise di Sessa Aurunca, chiesa rupestre di santa Maria in Grotta: affresco |
Rongolise di Sessa Aurunca, chiesa rupestre di santa Maria in Grotta: la lunetta centrale con la Vergine tra i santi Stefano e Girolamo |
Rongolise di Sessa Aurunca, chiesa rupestre di santa Maria in Grotta: affresco |