Situata
in felice posizione ambientale, a mezza costa di un contrafforte del monte
Massico, la piccola chiesa di Santa Maria della Grancelsa è facilmente
raggiungibile dal centro di Casanova, piccolo borgo del comune di Carinola.
Questo
interessante edificio può essere inquadrato nell’ambito di un fenomeno molto
diffuso in epoca tardo-romana e alto-medievale: quello della riutilizzazione di
struttura architettoniche preesistenti, di solito ville romane, che in
relazione alle mutate vicende storiche e sociali, vedevano mutare la loro
funzione. Rientrante, pertanto, in una siffatta tipologia, l’attuale struttura
di modeste dimensioni, sorge, probabilmente, sui resti di una villa romana
molto più estesa.
In
base ai pochi e frammentari dati di cui si dispone, si sa che l’edificio, in
quanto struttura religiosa, dipendeva, fin dall’XI secolo, dall’Abbazia di san
Vincenzo al Volturno, il che ne confermerebbe l’adesione alla regola
benedettina, e la sua originaria destinazione a monastero.
L’attuale
struttura è quella di una piccola cappella, munita di una cisterna e pochi
altri spazi, eretta dai fedeli a Santuario. E’ da rilevare, al suo interno, al
di sotto di un recente dipinto, la presenza di una affresco molto più antico,
di cui tuttavia, non si conosce molto.
Chiusa
per gran parte dell’anno, viene aperta in occasione delle celebrazioni per la
festa della Madonna della Grancelsa, a cui il santuario è dedicato.
Il testo è tratto da
Carinola tra storia e immagini,
edito a cura di Lagambiente, circolo Nuova Calenum,1998