domenica 16 ottobre 2022

Mondragone. Per un Parco Urbano delle Cementare






Allargare i propri orizzonti,
ricercare conoscenze ed emozioni
attraverso la scoperta
di un patrimonio e del suo territorio. 

Origet de Cluzeau (1998), Le Tourisme Culturel, Paris

 



Le “Cementare o Ciomentare” sono un vasto territorio situato alle pendici del versante sud-orientale del monte Petrino e rappresentano un’area costellata da immense pareti di tufo grigiastro, apppunto "cementare", che con i loro profondi “tagli” rendono il territorio un unicum dal punto di vista naturalistico-ambientale.

E' quel che resta di una intensa attività estrattiva che ha interessato il territorio di Mondragone fino agli anni 60 del secolo scorso, il tufo grigio (ciummienti) di Mondragone (ignimbrite campana), generato da una potente eruzione vulcanica avvenuta circa 39.000 anni fa.

Allo stato attuale i calanchi quasi verticali non consentono alla vegetazione di crescere sui crinali, cosicché essi appaiono nudi ed aridi, conferendo al paesaggio un aspetto quasi “lunare”.

Perché non farne un’Area protetta con un Centro di educazione ambientale per promuoverne la scoperta, la conoscenza e la fruizione oltre che la tutela e la vigilanza? 


Un autentico scrigno di geo-bio-diversità...


 
Le alte falesie di tufo grigio che denotano il paesaggio delle "Cementare"



Oggi comunemente sono definiti “beni paesaggistici” gli immobili o le aree che costituiscono espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio. La loro tutela, in quanto beni culturali che testimoniano in modo significativo  cultura,  storia e  civiltà di un popolo, è demandata nel nostro Ordinamento al Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42). 

Le “Cementare” penso che abbiano ogni buon diritto di essere comprese nei beni paesaggistici per le intrinseche peculiarità e come tale essere tutelate e valorizzate.



 


Le alte falesie di tufo grigio che denotano il paesaggio delle "Cementare"



Casa colonica in tufo grigio di Mondragone





Un Parco che si andrebbe ad inserire come un vero e proprio cuneo verde nella fascia pedemontana tra il Petrino e il Casale di Sant'Angelo, garantendo un corridoio biologico per numerose specie animali. Un sistema territoriale con pochi paragoni in Campania sia dal punto di vista storico archeologico, che da quello paesaggistico. Al suo interno si conservano scorci di campagna mondragonese con residui, fortunatamente scampati al fuoco che perennemente investe la zona, di macchia di pendio. 

Un Parco che andrebbe a conservare valori più generali, quelli generati dal rapporto, sempre complesso, ma a volte straordinariamente esemplare, tra natura e presenza dell'uomo, tra beni culturali e paesaggio.


Una estensione di circa 15 ettari, con un perimetro di circa 3 km, un territorio quasi incontaminato, con la presenza di immobili tipici dell’ambiente rurale mondragonese, sia sotto il profilo architettonico che per tipologia di materiale da costruzione, espressione di usi e costumi, valori e tradizioni che in mancanza di adeguata tutela, andrebbero per sempre persi.

La flora  è composta perlopiù da varietà autoctone: sono presenti ulivi, lecci, querce, cipressi, qualche limonaia, mirto, ginestra e lentisco, maestosi ceppi di fico d’India.

Attraversato dalla antica via Appia, presenta testimonianze archeologiche e storiche di importante valore.





Antico manufatto lungo il tracciato dell'Appia antica





Mura megalitiche lungo il tracciato dell'Appia antica



E’ necessario, per poter sfruttare adeguatamente il potenziale di tale patrimonio naturalistico-culturale, adottare misure che mirino alla sua conservazione, gestione e valorizzazione, non solo per adempiere ad una funzione conservativa, ma anche per innescare processi di crescita culturale ed economica della Città. 


"La valorizzazione del patrimonio culturale e la promozione del territorio possono essere una componente della programmazione e dello sviluppo turistico, e comportare risultati positivi sia in ambito strettamente turistico, sia in ambito culturale, contribuendo alla salvaguardia, alla valorizzazione e alla promozione del diversificato heritage di un territorio."





Veduta delle "Cementare" e del paesaggio urbano circostante


Le citazioni sono tratte da:
 Eliana Messineo, Le nuove frontiere del turismo culturale. Processi ed esperienze creative in un itinerario culturale. Il caso della Rotta dei Fenici, Tesi di dottorato - Università degli Studi di Palermo





mercoledì 5 ottobre 2022

Mondragone. HIKING GREEN ovvero Camminata in natura



La locandina dell'evento



La ASD Bombazza Passione Outdoor Mondragone, in collaborazione con il Comune di Mondragone, 

organizza 

per il giorno domenica 16 ottobre

HIKING GREEN... 

a spasso con il mio amico albero

Si tratta di una camminata in natura, dall'inglese to hike, camminare, dove, raggiunta la meta prescelta, si effettuerà una messa a dimora di picccoli alberi autoctoni.
L'evento ospiterà una delegazione del Wwf Italia, con i rispettivi rappresentanti provinciali ed il Nucleo operativo di guardie giurate venatorie di Caserta, i quali, ci forniranno preziose informazioni su come salvaguardare e tutelare la natura, flora e fauna.
Finalità dell'evento:
Sportiva, dove, attraverso l'attività motoria, camminando in natura, stimoliamo il nostro corpo ad un lavoro fisico non stressante, ma piacevole, il tutto in un contesto sano e bello da vedere, un paesaggio con vista che si estende fino al mare e tanti punti di osservazione da nord a sud;
Ambientale/naturalistica, dove si mira a preservare il patrimonio arboreo locale e darne continuità, offrire riparo, cibo e protezione alla fauna presente, consolidare il terreno, ricreare quelle condizioni di micro clima tipico delle aree boschive, fresco, bassa umidità ambientale ed aria ricca di ossigeno.

L'importanza degli alberi per la nostra salute.
Grazie ai loro processi di respirazione e fotosintesi, gli alberi aiutano a combattere il riscaldamento climatico assorbendo l'anidride carbonica e contribuendo alla pulizia dell'aria; incamerano inquinanti come biossidi di zolfo, ozono, ossidi di azoto.
Fare un bel respiro nel bosco è la decelerazione più pura: gli ormoni dello stress si riducono, il sistema immunitario si rafforza, la pressione sanguigna si abbassa, il sistema nervoso parasimpatico, legato agli stati di riposo e di calma, si attiva.

Modalità di partecipazione.
Per aderire, lasciare un like 👍nei commenti del post, ciò ci consentirà di organizzare al meglio l'evento 😉
la partecipazione è gratuita.

Condizioni di partecipazione.
Tutti i partecipanti sono invitati ad assumere un comportamento civile e rispettoso dei luoghi visitati e verso gli altri, non lasciare rifiuti a terra, non recare danno alla flora e fauna presente, seguire le istruzioni degli organizzatori.
Cosa occorre.
Si consiglia tipico abbigliamento da trekking in base alla stagione, calzature idonee ( no con suola liscia), acqua e spuntini, guanti da lavoro e voglia di stare in compagnia ed in natura.
Cosa fare.
Ogni partecipante riceverà dagli organizzatori una piantina 🌱, dove, una volta raggiunto il punto di interramento, saranno loro stessi a metterla nel terreno, lasciando di fianco un tutor che la guiderà nella crescita, infine, annaffierá la piantina 💧.
Successivamente, il partecipante, memorizzato il punto 🚩 di messa a dimora, potrà venire a far visita e monitorare la piantina, tutte le volte che vorrà, prendetonese così cura 🌲... 
Sperando che tutto ciò diventi una scelta di vita primaria; vivere in un ambiente sano migliorandolo in prima persona.

Difficoltà percorso e caratteristiche.
T ( turistico), facile.
In auto, si percorrerà un tratto di strada per lo più cementata, con brevi tratti sdruciolevoli fino a raggiungere il Campetto, grande area verde situato alle spalle del monte Petrino, un pianoro leggermente ondulato a ridosso del sentiero per Rocca Montis Dragonis.
Lungo tutto il tratto in salita alla nostra sinistra, potremo osservare il boschetto, una ricca macchia di vegetazione autoctona🌲, casa dello scoiattolo nero del Mediterraneo e tanti altri amic🦊🐗🐿🦔🦅🦉🦋.

NOTE ......
Le persone diversamente abili ♿ ( purché accompagnate) possono partecipare all'attività, raggiungendo il campetto direttamente in macchina.
Il percorso è adatto ai bambini purché accompagnati dai genitori o da chi se ne assume la responsabilità, gli amici a quattro zampe sono i benvenuti.
È possibile inoltre portare personalmente da casa, una piantina ( sana), tra quelle rigorosamente selezionate:
Pecci alberis (abete rosso/bianco);
Farnia ( Quercus illex, Quercus stellata, Quercus rubra, Quercus alba, Quercus macrocarpa, Quercus coccifera);
Cipresso Mediterraneo;
Carpino bianco;
Caprifoglio peloso; 
Carpinella; 
Olmo di montagna;
Frassino di manna;
Corniolo sanguinello;
Larice;
Pino marittimo e/o dei pinoli;
Scornabecco.
Al fine di preservare la flora e fauna presente, ed evitare squilibri ecosistemici, non si accetteranno piante diverse da quelle elencate.


Raduno ore 8:30 presso le tre fontane a trecento metri dal cimitero comunale di Mondragone, direzione Falciano del Massico, partenza prevista ore 9.

Il testo è integralmente ripreso, 
come tale riportato, 
dalla pagina dell'evento su Fb.



lunedì 3 ottobre 2022

La Villa romana della Starza, un'occasione mancata



Mondragone, villa romana in località Starza 

con il sovrastante Casino di caccia borbonico





L’Appiaday, la giornata dedicata alla Regina viarum, cioè l’Appia antica, che si è tenuta ieri ha avuto un autentico successo, consentendo ai numerosi cicloturisti, e non, partecipanti di conoscere ed apprezzare alcune delle bellezze e consistenze archeologiche che costellano il territorio di Mondragone, da san Giustino a Tre Colonne, e poi dal Triglione fino al parco Archeologico in località Cimitero, passando dalla villa con l'omonima chiesetta di san Rocco, oggi rinomata ed apprezzata struttura ricettiva.

Peccato che non si sia potuto ammirare ed apprezzare uno dei gioielli più belli e per di più a pochi metri dal selciato riportato alla luce dell’Appia,  la villa romana della Starza, uno degli esempi meglio conservati di ville rustiche dell’Ager Falernus

La struttura della villa della Starza si articola in molteplici corpi di fabbrica con murature in opus incertum.


Mondragone, pianta del criptoportico in località Starza

(da Prospettive di memoria. Testimonianze archeologiche dalla città e dal territorio di Sinuessa, 1993)


Nella parte rivolta a sud un criptoportico, parzialmente ipogeo, che si presenta come un podio di grandi dimensioni, a pianta pressoché regolare articolata su tre bracci, all’interno dei quali si sviluppa la pars rustica della villa. Dal braccio più lungo si accede ad una cisterna della lunghezza di circa 14 metri, interamente rivestita in cocciopesto e su una parete i resti di un filtro per la depurazione delle acque.





Mondragone, località "Starza"

©Salvatore Bertolino 

(le arcate prima del crollo, foto febbraio 2012)




Mondragone, località "Starza"

©Salvatore Bertolino 

(le arcate prima del crollo, foto febbraio 2012)


Nella parte rivolta a nord, invece, i resti, oggi non più visibili a causa della folta vegetazione di quello che era l’acquedotto che adduceva l’acqua alla villa rustica.

Fino a qualche anno fa residuavano due arcate, penso di aver scattato ad esse le ultime foto (febbraio 2012), prima che nel novembre dello stesso anno uno degli archi, a causa della mancata manutenzione e degli eventi climatici, crollasse.

 



Mondragone, località "Starza"

©Salvatore Bertolino 

(arcata crollata, foto febbraio 2012)


Mondragone, località "Starza"

©Salvatore Bertolino 

(arcata residua, foto febbraio 2012)



Una denuncia, partita dall’Archeoclub di Mondragone a mezzo dell’allora Presidente Michele Russo,  della particolare  situazione di degrado e di abbandono che stava minando uno dei gioielli archeologici della città: i resti dell’acquedotto lungo la via Appia antica del criptoportico in località "Starza", rimase inascoltata.

A tutt’oggi non siamo a conoscenza se la Soprintendenza Archeologica di Caserta abbia provveduto al recupero del materiale dell’arcata caduta per evitare che un'importante testimonianza archeologica del nostro territorio scompaia per sempre.