La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

lunedì 20 gennaio 2014

Il Seminario della diocesi di Calvi. Un gioiello del '700 ...


Antica Cales. Seminario apostolico: finestra sopra il portone di ingresso
E' visibile la targa commerativa del vescovo Zurlo 1771

L’antico seminario apostolico di Calvi Risorta, un gioiello del 1700 inaugurato dal papa Benedetto XIII il 16 maggio 1727, mentre da Benevento rientrava a Roma, motivo per il quale gli venne attribuito il titolo di «apostolico», sorge lungo la via Casilina nei pressi dell’insediamento di origine ausone e poi romano conosciuto come Antica Cales.
Il caseggiato fu comprato dal vescovo Filippo Positano, nel 1721, per 500 ducati, e altri 300 ne furono spesi per lavori di riadattamento. Arrivò ad ospitare una settantina di alunni, maestri e lettori  nei suoi ambienti costituiti da un salone, il refettorio, due scuole, la cucina, le camerate e la cappella.
Un complesso di grande valore che fu persino «altare privilegiato in perpetuo» (ossia un luogo in cui vi si celebra la Santa Messa con Indulgenza Plenaria), del quale, purtroppo non è rimasta alcuna traccia.

Il palazzo fu ingrandito dal vescovo Giuseppe Zurlo affinché fosse ampia dimora della gioventù consacrata.
 Mons. Giuseppe Maria Capece Zurlo (1756-1782), divenuto poi Arcivescovo-Cardinale di Napoli, fece così mirabilmente rifiorire il Seminario nella scienza e nella pietà che, stando alle cronache del tempo, il Seminario di Calvi poteva ben definirsi l'albergo delle Scienze e delle Muse.


D O M
APOSTOLICUM
VETUSTISSIMAE CALENAE URBIS
SEMINARIUM
HAEC DOMUS UT SACRAE SEDES
FORET AMPIA JUVENTAE
JOSEPHO ZURLO PRAESULE ADAUCTA
FUIT
A.D. MDCCXXI
Oggi la struttura è invasa dalla vegetazione, nel cortile interno sono cresciuti veri e propri alberi, e con le travi che la rendono appena praticabile, all’interno buche, frane e muri rotti».
Non risulta più in sito l’antica lapide marmorea che riportava la data di fondazione: «Una volta alla settimana il medesimo Filippo (Positano) lo provvide di annue rendite e pago nei suoi voti, compì a perfezione i suoi doveri. Il Capitolo di Calvi a così insigne presule e tanto ricco di meriti per gli innumerevoli benefici verso la chiesa, questo monumento pose. Anno dell’Era cristiana 1727».al contrario è ancora posizionata sopra l'ingresso principale la targa in marmo relativa ai lavori di ingrandimento del vescovo Zurlo.

Chissà dove sono i vecchi confessionali e i legni che formavano l’antico coro del '700 dove pregavano gli otto canonici caleni?

Un tesoro da riportare assolutamente all’antico splendore.

Antica Cales. Seminario apostolico


Antica Cales. Seminario apostolico: portone di ingresso


mercoledì 15 gennaio 2014

Minturnae. Area archeologica ed Antiquarium




Minturnae è in Italia, nella regione Lazio, provincia di Latina, al confine con la regione Campania, nel territorio comunale di Minturno.
I reperti più significativi provenienti dalla città e dal territorio sono esposti dal 1984 nell’Antiquarium, allestito negli ambulacri del teatro romano.




Nell’ambulacro destro, la “galleria delle statue”, sono esposti i materiali scultorei più significativi sia per la storia di Minturnae che dei monumenti nell’ambito dei quali i reperti sono stati rinvenuti (le statue di Augusto e Livia dal tempio di Augusto, le statue di satiri dai ninfei sull’Appia, le statue di Muse dal teatro), sia per la storia dell’arte (copie di età romana da originali greci, come l’Athena tipo Giustiniani, la Tyche dall’originale di Cephisodos il Vecchio, la statuetta dell’Afrodite Pontia e quella dell’Artemide tipo Palatino dal santuario alla foce del Liri, l’Artemide tipo Versailles dal teatro, ed originali ellenistici, come la gamba colossale forse pertinente ad una statua di atleta o di eroe, opera originale in marmo degli artisti greci Callimacos e Gorgias).






L’ambulacro sinistro ospita il lapidarium con la raccolta dei 29 cippi di età repubblicana, l’iscrizione con la menzione della colonia adriana, la base con l’iscrizione della stadera, il cippo funerario dell’architectus navalis, oltre alla raccolta di decorazioni architettoniche marmoree pertinenti soprattutto alle varie fasi del teatro, e ad una serie di togati.

da ROMULA 6, 2007, 7 - 28
MINTURNAE PORTO DEL MEDITERRANEO
di Giovanna Rita Bellini


Il cippo funerario dell'Architectus navalis


 Vivit / 

Q. Caelius Sp.f. vivi(t) / 

architectus navalis./ 
Vivit /
 uxor Camidia M.L./ 
Aphrodisia./ 
Hospes, resiste et nisi m
/olestust, perlege, noli / 
stomachare. Suadeo, / 
caldum bibas. 
Moriu/ndust. 
Vale
Il Macellum era l'emporio alimentare della città dove affluivano merci locali e d'importazione, attraverso il vicino porto. La sua presenza a Minturnae è desunta da una iscrizione, databile al II secolo d.C. che riferisce della donazione di una stadera e dei relativi pesi alla colonia, da parte di un certo Ermete.

martedì 14 gennaio 2014

Sul fiume Garigliano: il Real Ponte Ferdinando



Il Ponte visto dalla sponda della provincia di Caserta


Il ponte borbonico "Real Ferdinando" sul Garigliano (1832), è un ponte sospeso situato nei pressi dell'area archeologica di Minturnae (Minturno), sul confine fluviale che dal 1927 divideva la provincia di Napoli dalla provincia di Roma e, a partire dal 1934, dalla nuova Provincia di Littoria; dal 1945 divide la Provincia di Caserta da quella di Latina.

Fu il primo ponte sospeso realizzato in Italia, a catenaria di ferro, e secondo ponte in Europa (ma primo ponte sospeso nell'Europa continentale), dato che il primato assoluto europeo spetta alla Gran Bretagna (1824). Fu esempio di architettura industriale del Regno delle Due Sicilie che dal punto di vista tecnico costruttivo era per quei tempi all'avanguardia in Europa.

Su incarico di Francesco I di Borbone, padre di Ferdinando II, la progettazione fu affidata all'ingegner Luigi Giura, che ne diresse anche l'esecuzione. Sostituì la fragile scafa risolvendo, almeno per un secolo, l'attraversamento del fiume.


Scafa sul fiume
(foto dal web)


I lavori furono iniziati nel 1828 e terminati il 30 aprile 1832: l'inaugurazione alla presenza del re avvenne dieci giorni dopo, il 10 maggio 1832: il sovrano si pose al centro della campata e ordinò che sul ponte passassero due squadroni di lancieri al trotto e ben sedici traini d'artiglieria.

I componenti costruttivi metallici erano stati prodotti nelle ferriere calabresi di Mongiana, di proprietà del generale Carlo Filangieri, principe di Satriano e duca di Cardinale. La spesa fu di 75 000 ducati, a carico del regno.

Il 14 ottobre 1943 la campata fu minata in due punti e fatta saltare in aria dall'esercito tedesco, attestato lungo la linea Gustav e in ritirata verso Roma dopo l'armistizio. Tuttavia i piloni e le relative basi non subirono danni irreparabili.

Il ponte è stato restaurato con un progetto di archeologia industriale finanziato dalla Comunità Europea per il fattivo interessamento dell'europarlamentare Franco Compasso.

Dopo il restauro terminato nel 1998, il ponte è aperto alle visite del pubblico in concomitanza con gli orari del vicino comprensorio archeologico di Minturnae.

da Wikipedia



Vista del Ponte dalla sponda del fiume in provincia di Latina.
Sono visibili in successione anche il ponte ad una campata
costruito dopo la II guerra mondiale ed il ponte strallato sulla variante Anas.

Vista del Ponte 


Una delle sfingi che adornano il ponte