La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

giovedì 27 agosto 2015

Mondragone. IV edizione di Lumina in Castro sulla Rocca Montis Dragonis

Lumina in Castro 2015. 
Locandina

Appena quattro anni di vita e già si presenta come una delle manifestazioni più attese nel panorama degli eventi che si svolgono a Mondragone, parliamo di Lumina in Castro, un progetto nato nel 2011, che anche quest’anno con la collaborazione tra il Comune di Mondragone, il Museo Archeologico “Biagio Greco e la Parrocchia di san Michele arcangelo extra moenia, si propone di valorizzare il complesso archeologico della Rocca Montis Dragonis, importante sito storico e culturale, oggetto da dodici anni di campagne di scavi finanziate dalla Città di Mondragone e condotti da importanti Università italiane. 
Per approfondimenti sul sito è possibile visitare:

Rocca Montis Dragonis  che si erge maestosa sulla vetta del Petrino sarà  la protagonista indiscussa della IV edizione di Lumina in Castro, dal 3 al 6 settembre prossimo.


Rocca Montis Dragonis


I partecipanti a Lumina in Castro suddivisi in due gruppi, per ciascuna delle quattro serate, dopo aver raggiunto con mezzi propri il campo di ristoro allestito in località “Passata”, muniti di torce elettriche dagli organizzatori, raggiungeranno la Rocca percorrendo un sentiero naturale, sotto la guida di operatori della Protezione Civile. Giunti sul promontorio potranno apprezzare la maestosità della Rocca Montis Dragonis, dinanzi a un panorama che spazia da punta Campanella fino al promontorio del Circeo.
Grazie alla complicità del paesaggio, colto nelle ore notturne, e agli spettacoli teatrali e di danza, la Rocca apparirà ai presenti in tutto il suo splendore, accentuato dalla proiezione di alcuni video scelti per l’evento, non a caso denominato 

LA ROCCA SULLE ORME DI PERSEO:  LE STELLE RACCONTANO IL MITO



Rocca Montis Dragonis


Gli organizzatori invitano a visitare la pagina del progetto (FAI Fondo Ambiente Italiano) “I luoghi del Cuore”: 



accedendo ad essa, sarà possibile esprimere il proprio voto a favore della Rocca Montis Dragonis e, quindi, sollecitare le Istituzioni locali e nazionali competenti affinché riconoscano l’interesse dei cittadini verso la Rocca Montis Dragonis e mettano a disposizione le forze necessarie per il suo recupero.

lunedì 17 agosto 2015

Gran torneo dei Quartieri: Sessa Aurunca rivive la Storia con la rievocazione della visita di Carlo V alla Città del 1536

Sessa Aurunca rivive i fasti del Rinascimento con l'ingresso in Città
dell'imperatore Carlo V e della sua corte 

Dedicato alla rievocazione storica della visita che l'imperatore Carlo V fece alla città di Sessa Aurunca nel 1536 di ritorno dalla spedizione contro gli arabi di Tunisi, il Corteo Storico della XVII edizione del Gran Torneo dei Quartieri che avrà luogo sabato 22 agosto 2015.  
Il Corteo rappresenta il momento più suggestivo, di maggiore richiamo e di più grande impatto spettacolare e si svolge per le vie del Centro Storico, vero e proprio spaccato medievale, rievocando momenti storici ricordati dagli antichi cronisti locali. Un coreografico spettacolo in costumi d’epoca al quale prendono parte centinaia fra figuranti, musici, sbandieratori e balestrieri che si snoda lungo le storiche vie del Centro, attraverso la suggestiva rampa del Castello Ducale, approda nel magnifico arengo di Piazza de lo Mercato dove, in un tripudio di bandiere, di suoni e di colori si esibiscono i gruppi storici e si svolge la spettacolare “Gara della Balestra”. 
I Balestrieri dei più noti gruppi d’Italia abbinati ai Quartieri per l’assegnazione della vittoria finale del GRAN TORNEO, danno vita ad una spettacolare gara di abilità e precisione che tiene col fiato sospeso tutti gli spettatori. 

Molti e storicamente importanti, non solo per la vita della Città, i personaggi rievocati fino ad oggi nel momento in cui entrarono in Sessa e la visitarono ufficialmente: i Duchi Marino ed Eleonora Marzano; Gonzalo Fernández de Córdoba, 1° Viceré del Regno di Napoli e dal 1507 Duca di Sessa; gli Imperatori Carlo VIII e Carlo V; Luigi ed Elvira de Córdoba. 


Sessa Aurunca rivive i fasti del Rinascimento con l'ingresso in Città 
dell'imperatore Carlo V e della sua corte 




Sessa Aurunca, il Castello


Il “Gran Torneo dei Quartieri” è stato ideato e organizzato per la prima volta nel settembre del 1971 dall’Associazione Turistica “Pro Loco” Sessa Aurunca, nell’intento di assegnare alla Città una manifestazione spettacolare, rievocando alcuni degli episodi più significativi della ricca storia medievale e rinascimentale di Sessa. 
L’evento vuol essere un’attrazione per turisti e appassionati e consentire a tutta la Cittadinanza di prendere parte a gare e giochi tradizionali in simpatica e stimolante attività agonistica.


Sessa Aurunca, la cupola ed i campanili della chiesa dell'Annunziata

Sessa Aurunca rivive i fasti del Rinascimento con l'ingresso in Città 
dell'imperatore Carlo V e della sua corte 

Al Torneo partecipano le “squadre” dei nove storici Quartieri della Città guidate da “Sindaci, Magistrati e Capitani”, secondo le antiche magistrature cittadine.

CARMINE Comprende la zona a nord della Città. Risale al 1500 nei suoi più antichi casali, ma conserva ancora i resti della Basilichetta di S. Casto e di catacombe (ancora inesplorate) dell’era cristiana. Il quartiere comprende numerose costruzioni moderne sorte tra la seicentesca Chiesa del Carmine e del suo Monastero (per oltre un secolo adibito a Ospedale Civile) e la via di S. Caterina.

ARIELLA Gravita intorno alla maestosa Chiesa dell’Annunziata (iniziata nel XV sec. e completata poi nel 1700), alla Piazza Mercato e al Castello Ducale, risalente al IX sec. ma trasformato nel corso dei secoli e soprattutto nell’epoca dei Marzano (XIV-XV sec.). Sviluppatosi tra il XV e il XIX sec., è un quartiere di antica tradizione commerciale e artigianale.

SAN LEO Quartiere nato sotto le mura orientali della Città verso il XIV-XV sec., deve il nome al fatto che in esso trovasi l’antica chiesetta costruita sulla casa dove forse si rifugiò nel 1053 il Papa Leone IX dopo la battaglia di Civitate. Onorato dai sessani dell’epoca, S. Leone venne poi proclamato patrono della Città.

DUOMO Comprende il nucleo centrale della Sessa medievale che nel tracciato delle vie ricalca in parte lo schema viario della zona alta della Suessa romana. Ricco di belle case, portali e finestre medievali, tipico per la sua struttura urbanistica, nella quale domina la maestosa Cattedrale romanica del XII sec., con reperti romani, pregevoli sculture e splendidi mosaici.

VILLA Così denominato dalla “Villa” comunale, costruita nel XIX sec., comprende parte dell’abitato medievale sud-occidentale, aperto verso il mare in posizione panoramica. Vanta il complesso archeologico della Città: l’”Aerarium-Tabularium”, il “Criptoportico” e il “Teatro romano”. Dell’età medievale si conservano la Chiesa di S. Benedetto, una bella “casa-torre” trecentesca; il Convento e la Chiesa monumentale dei Francescani, la Chiesa di S. Anna, facente parte dell’omonimo convento trasformato in abitazioni nel XX sec.

SAN DOMENICO Completa, con il quartiere “Duomo”, la parte più tipica della Città. Sviluppatosi anch’esso nell’area centrale dell’antica Suessa – lungo le sue strade si allineano infatti alcuni ambienti di età romana perfettamente conservati – prende il nome dal complesso conventuale eretto nel XV sec. dai padri Domenicani. Vi si trovano l’ex Convento di S. Germano, la casa dei Cordova, con stupende finestre catalane; i resti dell’antichissima Porta dei Saraceni, delle mura e delle torri di cinta medievali.

CAPPUCCINI Comprende parte dell’abitato medievale sud-occidentale, aperto verso il mare in posizione panoramica. Vanta il complesso archeologico della Città: l’”Aerarium-Tabularium”, il “Criptoportico” e il “Teatro romano”. Dell’età medievale si conservano la Chiesa di S. Benedetto, una bella “casa-torre” trecentesca; il Convento e la Chiesa monumentale dei Francescani, la Chiesa di S. Anna, facente parte dell’omonimo convento trasformato in abitazioni nel XX sec.

BORGO NUOVO Quartiere di recente costruzione (1950) si trova nella parte sud della Città ed in esso si sono trasferiti buona parte degli abitanti del vecchio centro storico. Nella sua area sono stati rivenuti resti di costruzioni e strade di età romana, oltre a numerose “tombe” di una vasta necropoli risalente all’epoca imperiale di Roma. Sorto nella località detta “il Semicerchio”, ha consacrato il nuovo nome proprio in occasione della sua partecipazione al “Gran Torneo dei Quartieri”.

SANT’AGATA Ѐ il “Quartiere” nato sulla Statale Appia e prende il nome della località dove sorgeva la celebre “taverna di Sant’Agata”, dal ‘700 una delle più note “stazioni di posta”, sulla strada che da Roma portava a Napoli. In essa sostarono celebri personaggi e illustri viaggiatori stranieri, come il Goethe, che spesso visitarono Sessa e la citarono nelle loro opere. Dalla “Villa Struffi”, quartiere generale delle truppe piemontesi, Vittorio Emanuele II, la sera del 29 ottobre 1860, emanava il famoso proclama con il quale dichiarava annesse al Regno d’Italia le terre meridionali.

Sessa Aurunca, le insegne dei quartieri della Città

Sessa Aurunca rivive i fasti del Rinascimento con l'ingresso in Città 
dell'imperatore Carlo V e della sua corte 

Al termine di gare spettacolari e avvincenti, al Quartiere vincitore viene assegnato l’ambito “Palio” con le insegne della Città.




Sessa Aurunca rivive i fasti del Rinascimento con l'ingresso in Città 
dell'imperatore Carlo V e della sua corte 


domenica 16 agosto 2015

Alcuni esempi iconografici della Madonna del Latte o "Virgo lactans" nel territorio massicano

Mondragone  
Affresaco dalla chiesa di san Michele e.m.  - Casale di Sant'Angelo



Nella storia dell’arte la Madonna del Latte, detta anche Virgo Lactans, è una iconografia cristiana spesso ricorrente: la Vergine, che mostra il seno, spesso è accompagnata dalla espressione “mostra te esse matrem”, frase estrapolata dalla preghiera “Ave Maris Stella”. La Madonna, in questa precisa situazione, era rappresentata a seno scoperto, colta nell’atto di allattare il figlio oppure in procinto di farlo.
All'immagine di Maria "Regina dei Cieli" o "Basilissa" derivata direttamente dal cerimoniale dell'Impero romano d'oriente, si affianca quella della Madonna del Latte.
Questa iconografia si diffonde a partire dal XII secolo e molti artisti ne hanno dato varie versioni. Con l'immagine della Madonna del Latte il mondo cristiano si arricchisce di una connotazione più popolare, meno aulica che, rappresentando Maria nel rapporto più intimo del rapporto con suo Figlio, la rende più confidenziale, più terrena e quindi più vicina ai fedeli.


Cascano di Sessa Aurunca


Sant'Andrea del Pizzone (Francolise)
Affresco dalla chiesa medievale della Madonna delle Grazie


Sant'Andrea del Pizzone (Francolise)
Affresco dalla chiesa medievale della Madonna delle Grazie


Lauro di Sessa Aurunca
Affresco dal Santuario della Madonna dei Pozzi



Maranola di Formia (Latina)
Particolare dell'affresco nella chiesa medievale di Santa Maria ad Marthyres




Ventaroli di Carinola
Affresco dalla Basilica di Santa Maria in Foro Claudio



Marzuli di Sessa Aurunca
Affresco dal Convento dello Spirito Santo

(Foto gentilmente concessa da Salvatore Donatiello)


Rongolise di Sessa Aurunca  
Affresco dalla Chiesa rupestre di Santa Maria in Grotta



Rongolise di Sessa Aurunca
Affresco dalla Chiesa rupestre di Santa Maria in Grotta


Rongolise di Sessa Aurunca
Affresco dalla Chiesa rupestre di Santa Maria in Grotta



L’iconografia di una “donna che allatta”, o in procinto di farlo, risale all’antico Egitto dove vi era una notevole presenza di immagini della Dea Iside che allattava il figlio Horus. Il culto di Iside durerà molto a lungo, tanto da intrecciarsi con il primo Cristianesimo e, addirittura, alcune statue di Iside furono venerate come fossero Madonne cristiane.  Uscendo dalla simbiosi tra Iside e la Madonna, ritroviamo le rappresentazioni Cristiane della donna che allatta, sempre in Egitto, ma ora in parte convertito alla nuova religione, nel VII secolo. Tale iconografia ebbe in seguito molto successo nell’arte bizantina, dove prese il nome di Galaktrophousa. Dall’Oriente si trasferì in Occidente nei secoli seguenti, trovando ampia diffusione in Italia partendo dalla Toscana (XII secolo).
Dalla Toscana la rappresentazione salì rapidamente le terre italiche sino a giungere il  Piemonte dove, ebbe grandissima diffusione, tanto che sono attestate molte immagini della Madonna del Latte a ricordo di quel periodo splendido, e tendenzialmente dimenticato, che attraversa il tempo dal XII sino al XVI secolo.

Rongolise di Sessa Aurunca
Affresco dalla Chiesa rupestre di Santa Maria in Grotta


Rongolise di Sessa Aurunca
Affresco dalla Chiesa rupestre di Santa Maria in Grotta


Correva l'anno 1563 quando il Concilio di Trento, con il decreto De invocatione, veneratione et reliquiis sanctorum et sacris imaginibus, definì la posizione della Chiesa riguardo alle iconografie devozionali. Si decise che:
...Se poi in queste sante e salutari devozioni si fosse insinuato qualche abuso, il sacro concilio vuole ardentemente che questi siano subito eliminati, affinché non venga eseguita alcuna immagine di falsi dogmi o che dia occasione a errori pericolosi per gli incolti. Così, quando capitasse di rappresentare episodi della sacra scrittura a utilità della plebe incolta, si insegni al popolo che la divinità non sta nelle figure, come se potesse esser vista da occhi corporei e fissata in forme e colori. Analogamente, venga eliminata ogni superstizione nell'invocazione dei santi, nella venerazione delle reliquie e nell'uso sacro delle immagini. Si faccia cessare ogni turpe richiesta; si vieti infine ogni lascivia, così che le immagini non siano dipinte od ornate con bellezze provocanti. E la gente non approfitti della celebrazione dei santi o della visita alle reliquie per banchetti e ubriacature, come se le feste in onore dei santi dovessero trascorrere tra eccessi e licenze. In conclusione, i vescovi devono usare in questo campo la massima cura e diligenza perché, se alla casa di Dio spetta la santità, nulla vi si veda di disordinato, di fatto al contrario o alla rinfusa, nulla di profano e nulla di indecente.
L’intento del Concilio era chiaro, si dovevano evitare immagini di natura sensuale, o percepite come tali dalla morale dell’epoca.
Il Concilio annoverò le rappresentazioni della Madonna a seno scoperto tra queste immagini.
La Riforma cattolica tridentina comprese tra queste immagini sconvenienti, che si riteneva potessero fuorviare il fedele, le rappresentazioni di Maria a seno scoperto poiché accusate di distogliere i fedeli dalla preghiera. Fu demandato ai vescovi il compito di valutare le varie rappresentazioni e di decidere se queste dovessero essere ritoccate, oppure rimosse.


Rongolise di Sessa Aurunca
Affresco dalla Chiesa rupestre di Santa Maria in Grotta




Mondragone
 Santa Maria Incaldana


Santa Croce di Carinola
Virgo lactans

(foto da internet)

Formella dipinta dell'inizio 1900
(collezione privata)

Testo tratto da internet liberamente interpretato.

Le immagini, ove non diversamente indicato, 
sono di Salvatore Bertolino

domenica 9 agosto 2015

Mondragone. Processione di barche per un rito antichissimo: "la Madonna che viene dal mare"

In programma domenica 7 agosto la processione per mare della Madonna Assunta. 

La processione per via mare partirà, come avviene ormai da anni, dalla località "Baia Azzurra" di Sessa Aurunca, 4 Km a nord di Mondragone e si snoderà fino a Mondragone Lido con la partecipazione di autorità religiose, civili e militari scortata dai mezzi della locale Capitaneria di Porto; una manifestazione che attira devoti e curiosi da tutta la regione e che negli anni è divenuta un evento attesissimo oltre che dalla popolazione residente, anche da quella dei paesi vicini e dai numerosi turisti che, assiepati lungo tutto il litorale domiziano, possono assistere ad uno spettacolo straordinario di oltre due ore di fuochi d'artificio che rendono onore alla Vergine al passaggio davanti ai lidi della nostra costa.






E’ un’antica e sana tradizione di fede popolare: "'a festa a mare" la chiamavano i nostri vecchi e per alcuni di loro rappresentava l'evento annuale per vedere il mare. 

Oggi sono soprattutto gli uomini di mare, i pescatori in primo piano, che sentono particolarmente e curano nei minimi particolari questa manifestazione che rappresenta l'evento centrale dell'Estate mondragonese.

E’ un tempo di preghiera e di riflessione sulla figura di Maria ed è un segno di benedizione per quanti operano nel settore turistico sia Mondragone che sull'intera fascia domiziana. 



Appuntamento a Baia Azzurra alle ore 20,30  di domenica 7 agosto con la partenza della statua della Madonna Assunta che attraverserà la costa domiziana. L'arrivo è previsto per le ore 22.00 circa a Mondragone con il doppio passaggio davanti ai Lidi della zona centrale del lungomare Camillo Federico.