Il tragico fatto di sangue che a Mondragone è ricordato come "L'eccidio delle Cementare" avvenne appena fuori dell'abitato di Sant'Angelo nei pressi di alcune cave di tufo grigio "le ciomentare", lungo la strada che in quel tempo conduceva a Falciano, proseguendo poi per Casanova e Carinola.
Dopo l’8 settembre del 1943, l’assassinio del col. Michele Ferraiolo ed il tragico bombardamento della zona compresa tra via Napoli e via 24 maggio che aveva fatto 16 vittime innocenti, decimando quasi del tutto le famiglie Spatrisano e Nardella, crearono un tale clima di paura e di terrore, che molti mondragonesi furono costretti a rifugiarsi in case coloniche ed abitazioni di Falciano, Casanova e Carinola per scampare ai bombardamenti degli angloamericani ed alla deportazione da parte delle truppe tedesche.
Alcuni di loro, regolarmente, tornavano in paese,
pur tra mille pericoli, per rifornirsi di viveri e per controllare le case
ed i beni abbandonati.
La mattina del 28 ottobre del 1943 i nazisti trovarono un loro commilitone ucciso. Subito scattò la rappresaglia: 17 giovani che cercavano di ritornare a Falciano dove erano sfollati i loro familiari furono fermati e condotti in una cava.
Addossati ad una parete di tufo
furono fucilati:
Vincenzo Bencivenga di anni 15
Vincenzo Brodella di anni 15
Emilio Ceraldi di anni 16
Antonio Crocco di anni 19
Michele Degli Schiavi di anni 17
Angelo Falcone di anni 19
Francesco Gallo di anni 19
Salvatore Manzillo di anni 16
Valentino Nerone di anni 32
Giuseppe Razza di anni 19
Giovanni Sorrentino di anni 29
Michele Taglialatela di anni 56
Antonio Tartaglia di anni 19
Carmine Tortolano di anni 38
Avvengono in questo periodo numerosi altri eccidi: in località Fosso Riccio furono uccise quattro persone (Costanzo Lucia, anni 41; La Torre Antonio, anni 54; Zaccariello Antonio, anni 37; Zaccariello Orlando, anni 18) ; in località le Corsole, il 21 ottobre, ne furono massacrate sette (Pierri Pasquale, anni 30: Barbato Silvio, anni 23; Albano Salvatore, anni 22; Albano Giovanbattista, anni 58; Strozzi Cosmo, anni 40; Grammatico Domenico, anni19; Corrente Miche, anni 19). … A queste vittime ne vanno aggiunte altre quattro uccise nello stesso giorno (28 ottobre) sempre nella zona del cimitero (Ambrisi Antonio, anni 38; Correggia Giovanni, anni 11; Correggia Giuseppe, anni 44; Sorrentino Giuseppe, anni 44). In tutto trentuno nostri concittadini molti dei quali giovanissimi. E l’elenco potrebbe continuare se volessimo considerare le uccisioni avvenute precedentemente. Il 23 settembre un uomo viene ucciso alla Carrarola; tra il 9 e il 10 ottobre, nelle vie del paese ne vengono uccisi tre in località Santa Brigida, uno o due a San Sebastiano. A questi, infine, vanno aggiunti i soldati ignoti, perché trovati privi di documenti: tra il 25 ed il 26 ottobre presso la masseria Taglialatela, ne furono trucidati sette, altri quattro militari furono uccisi in località Macello e due in località Pineta vecchia. In totale 54 persone.
Dopo pochi giorni da questi tragici fatti, esattamente il 1° novembre 1943, entrarono a Mondragone gli alleati.
Per approfondimenti:
Filippa De Gennaro, Mondragone dall'8 settembre al 1° novembre 1943. Testimonianze in Le Radici & il Futuro rivista quadrimestrale, anno I° - n. 3, a cura di Guido D'Agostino, Edizioni Scientifiche Italiane, 2003.
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