mercoledì 22 gennaio 2014

Edicole sacre nel territorio di monte Massico


Sessa Aurunca: centro storico



Sessa Aurunca: via Seggetiello

C’è una preziosa ricchezza che caratterizza ancora oggi le stradine dei centri storici, dei borghi, dei casali o delle frazioni  del nostro territorio, quello tra “I fiumi Garigliano e Volturno” legata alla profonda tradizione religiosa dei nostri padri: l’edicola votiva o edicola sacra – a volte denominata semplicemente ‘a marunnella, qualunque sia l’immagine sacra in essa contenuta. Molto spesso è un manufatto di semplice fattura che protegge un’immagine sacra oggetto di culto lungo le strade, oppure sulle facciate delle case, nei cortili e lungo le strade di campagna. Esse sono parte integrante della storia delle nostre genti, del nostro passato e del nostro presente, frutto della più semplice spontaneità popolare, antiche quanto l'uomo, discrete, mai eclatanti.
Le edicole sacre custodiscono la storia, la tradizione, l'arte, l'architettura, la fede e la devozione e la loro riscoperta è elemento di sicuro interesse per contribuire alla valorizzazione del nostro territorio.





Sessa Aurunca: centro storico




Carinola: sotto la loggia di Palazzo Marzano



Sessa Aurunca: sulla strada tra Piedimonte e Carano



Sessa Aurunca: nel borgo di Valogno




Minturno: centro storico

Ha scritto Francesco Nigro nel suo ultimo volume “I rurece mise”: 
le edicole affondano le radici nelle tradizioni popolari del mondo rurale e sono una manifestazione della fede popolare. Si tratta di beni culturali che, anche se minori, meritano di essere salvaguardati e conservati, in quanto utile testimonianza della nostra storia e delle nostre tradizioni religiose.
 Attualmente molte edicole si trovano in uno stato di incuria. Occorre evitare che aspetti della fede religiosa di un tempo, di usi e costumi scompaiano nel più profondo oblio.

 


Francolise: nel borgo di Ciamprisco



Roccamonfina: contrada Giglioli




Roccamonfina: nel cortile del Santuario della Madonna dei Lattani




Francolise: in un vecchio manufatto borbonico lungo una strada di campagna

La  salvaguardia ed il recupero dei beni culturali non può limitarsi soltanto alla conservazione delle grandi opere d’arte o delle grandi costruzioni indicative di movimenti artistici del passato o di fasti di grosse casate o di principi e regnanti. Anche quanto è testimonianza dell’arte e della cultura popolare deve essere protetto e recuperato, altrimenti un ricco e vasto patrimonio della nostra “storia” rischia di scomparire.




Sessa Aurunca: San Venditto, appena prima del borgo di San Castrese

Le ho cercate e, continuamente, le cerco nelle nostre contrade, per i vicoli e le strette strade, per i borghi ed i casali di Mondragone, Sessa Aurunca, Roccamonfina, Carinola, Francolise e Minturno, a volte tra lo sguardo infastidito o incuriosito della gente del posto,  le cerco sulle facciate delle case, sotto gli androni, nei portoni aperti, davanti o accanto alle chiese, nelle piazze e negli slarghi.
È un lavoro piacevole, ripagato dallo scoprire o riscoprire  edicole votive e dal constatare quanto c’è ancora di bello in luoghi impensabili e quanto sia stata grande la devozione dei nostri antenati.

Ve ne propongo in questo articolo solo alcune, altre le potrete trovare in una community "Edicole sacre e chiese di campagna" insieme a tante altre che tanti amici stanno proponendo da tutta Italia:

https://plus.google.com/u/0/communities/102404233010761912007



Carinola: nella frazione di Casanova



Minturno: centro storico



Sessa Aurunca: sotto un androne in corso Lucilio




Mondragone: rione Amedeo



Sessa Aurunca: centro storico