L'armatura medievale "brigantina" nella sua esposizione museale |
Sarà pubblicata a breve, grazie al
contributo economico del Comune di Mondragone, la relazione scientifica
relativa al restauro dell’armatura medievale conosciuta come “brigantina” e
rinvenuta in località Rocca Montis Dragonis durante la campagna di scavi
dell'anno 2008.
Il restauro del prezioso reperto,
finanziato dalla Regione Campania secondo il progetto presentato
"Il destino di un cavaliere", è stato eseguito dal
Centro Nazionale delle Ricerche – Istituto di Chimica e Tecnologia dei Polimeri
di Pozzuoli che curerà anche la pubblicazione scientifica.
L’armatura restaurata, presentata a
Venezia nell’ambito dell’8° Congresso del Gruppo Italiano dell'International Institute for Conservation (IIC) di Londra, a cui hanno partecipato, per il
Museo Civico di Mondragone, le dottoresse Marianna Musella - responsabile del
laboratorio di restauro - e Lucia Senatore - autrice di un primo lavoro
scientifico sull'armatura medievale rinvenuta sulla Rocca
Montis Dragonis nel mese di
settembre 2008, arricchisce la cospicua collezione di reperti ospitati nel Museo Civico Archeologico "Biagio Greco" della
Città di Mondragone.
L'armatura è stata identificata come
una "brigantina", un tipo di armatura molto diffuso nel Medioevo. La
brigantina di Mondragone è costituita da ben 450 elementi, tra placchette
intere, frammenti, fibbie (di chiusura) e rivetti privi di collocazione
specifica. Tale numero così elevato fa pensare che si tratti di un intero
busto.
La sua datazione è piuttosto tarda;
viene, infatti, attribuita alla seconda metà del XV secolo. Tale datazione è
confermata dalla presenza nello stesso terreno di seppellimento di una moneta
di piccolo taglio in lega di rame: un cavallo fatto coniare da Ferrante d'Aragona,
tra il 1474 e il 1496. Le placche costituenti il reperto, sono caratterizzate
per circa 2/3 dalla presenza di tessuto, sia sul lato anteriore che su quello
posteriore.
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