Sessa Aurunca
lunedì 3 dicembre 2012
Sala “Pio IX” – Episcopio
Ore 19:00
Presentazione del libro
Il buco-buco
Un canto della tradizione popolare aurunca tra storia e leggenda
inserito nella Collana Aurunca del periodico
di cultura Civiltà Aurunca
Interverranno:
Prof. Silvano Franco -
Direttore della rivista "Civiltà Aurunca" e Professore di Storia
presso l’Università
degli Studi di Cassino
Sua
Ecc.za Rev.ma Mons. Antonio Napoletano
Vescovo della Diocesi di Sessa
Aurunca
Dott.
Michele Fasulo
Presidente del Credito Cooperativo del Garigliano
Avv.
Alessandro Fastoso
Presidente dell’Associazione “San Vincenzo dei
Paoli”
Prof. Ambrogio Sparagna
Etnomusicologo e Direttore d’Orchestra
gli
autori
Caterina Di Iorio e Giovanni Loffredo
Il canto popolare “buco buco” ha
un'origine spazio temporale incerta, anche se il riferimento al “carlino” in
una strofa ne fa risalire le tracce al 1300, considerando che tale moneta era in uso, in quel periodo, nel Regno di Napoli.
Molto sentito nel territorio aurunco non
solo per la sua connotazione storico-religiosa, ma anche perché bene augurante ed esorcizzante. Secondo un’antica e tramandata credenza
aurunca, infatti, il canto è capace di tenere lontano il male per tutta la
durata del nuovo anno.
La musica che accompagna il canto è eseguita
con strumenti musicali semplici, costruiti artigianalmente dagli stessi
esecutori.
Il “buco-buco” è un misto di storia e
leggenda e si articola su due parti narranti: la prima ci parla della Natività
di Nostro Signore; la seconda è legata al personaggio storico di Costantino
Imperatore che si convertì alla religione cattolica, dopo che ebbe in sogno San
Silvestro.
Ancora oggi, nell’area sessana, il
canto riscuote consensi tra le nuove generazioni che, ben volentieri, seguendo
le orme paterne, accettano, se necessario, l'iter dell'apprendistato!
Confesso di non aver ancora letto il libro succitato. Dalle letture di storia locale credo che non sia stata indagata adeguatamente la tradizione orale.Dai ricordi perso-nali credo di aver udito parlare anche di una tradizione di "bucu- bucu mundraunese". Lo potrebbe avallare la presenza di rispettabi-li bande civiche e di discrete ugo-le.Si dia un piccolo incentivo alla ricerca !
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