Il Teatro si trova nell’area della così detta città
bassa, sulle pendici orientali dell’altura denominata Villino S. Antonio, a
brevissima distanza dalla zona di San Pietro a Fuoco, identificata con il
Foro.
Il più antico teatro fu costruito alla fine del II
secolo a.C. con muri e volte in opera incerta che sorreggevano la cavea: si
tratta del più antico esempio di tale tipo di teatro in Italia. Il monumento
formava un complesso unitario con un santuario, con ogni probabilità dedicato
ad Apollo, costruito su una terrazza artificiale posta alle spalle della cavea,
dalla quale era raggiungibile attraverso due rampe sotterranee. Il teatro fu
ingrandito agli inizi del III secolo d.C. con lavori iniziati per volontà
dell’imperatore Settimio Severo, conclusi sotto il regno di Gordiano III.
La cavea, suddivisa in quattro ranghi di sedili,
raggiunse 85 metri di diametro e fu costruito un grandioso edificio scenico
alto più di 25 metri. Un colonnato concludeva la sommità dell’edificio.
Teatro di Teanum Sidicinum. Ambulacro superiore, oggi adibito ad Antiquarium |
La
scena fui decorata con colonne ricavate nei marmi più preziosi proveninenti da
tutto l’Impero e impreziosita da rilievi con Vittorie e trofei, lastre con
maschere e da un grande numero di statue in marmo greco raffiguranti sia
divinità, sia personaggi illustri della città e membri della famiglia
imperiale.
Teatro di Teanum Sidicinum. Capitello in marmo |
In età medievale il teatro fu prima una cava a cielo
aperto, poi sulle sue macerie fu costruito un piccolo quartiere artigianale e
di residenza.
Nel XVIII secolo sulle rovine passava la strada che
conduceva alla rocca.
Il testo è tratto dal Cartiglio apposto all'ingresso della struttura.
Foto di Salvatore Bertolino
Il testo è tratto dal Cartiglio apposto all'ingresso della struttura.
Foto di Salvatore Bertolino
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