L’altare
della Vergine nel luogo conosciuto come "le Grotte” ha fatto ribattezzare
l’area col nome di “Madonna delle Grotte”. Il percorso stradale che dal Savone
attraversava i resti del teatro appare già nella pianta di G.B. Pacichelli
(1703): l’altare doveva esistere già all’epoca eretto a protezione del
viandante, costretto ad attraversare le rovine del teatro e possibile vittima
di agguati e rapine nell’ultimo tratto del percorso verso la città di Teano.
Teano. Teatro romano |
Con
il secondo conflitto mondiale e l’abbandono a più riprese dell’area della città
alta, la zona del teatro cominciò ad essere utilizzata stabilmente come
rifugio. Testimonianze orali ricordano come durante il bombardamento del 6
ottobre del 1943 molti civili fossero scampati alla morte fuggendo
terrorizzati nelle campagne e trovando scampo anche tra le mura del teatro.
Cessate le ostilità, l’esultanza per essere sopravvissuti alla guerra ed aver
evitato la deportazione in Germania, si trasformò in preghiera di ringraziamento
alla Vergine.
Da
quel momento e in occasioni delle celebrazioni del mese di Maggio e di
Settembre si celebrò un culto, si decise di restaurare periodicamente l’altare
e di posizionare una lamina di stagno con l’immagine dipinta della Madonna,
ponendola al di sopra del vecchio affresco rovinato dal tempo.
Teano. Teatro romano L'altare della Madonna delle Grotte addossato al muro di fondo dell'ambulacro superiore |
Il testo è tratto dal cartiglio apposto nei pressi dell'altare.
Le foto sono di Salvatore Bertolino
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