Il
Museo fu inaugurato nel 2001 ed è ospitato
nel complesso monumentale del cosiddetto “Loggione e Cavallerizza”. L’edificio,
costruito nel XIV secolo per volere della famiglia Marzano, è uno splendido
esempio di architettura tardo-gotica con funzioni civili (fu tribunale, sala
d’arma e sede del seggio dei nobili). In parte trasformato nei secoli
successivi, esso conserva due navate coperte da volte a crociera, sorrette da
archi ad ogiva risalenti all’impianto originario.
A
differenza di altri Musei campani di antica fondazione, il Museo di Teano non
ha tra le sue collezioni, raccolte private o fondi accumulatesi con il tempo,
ma è strettamente legato al territorio, agli scavi sistematici ed alle scoperte
archeologiche, talune straordinarie, avvenute nel corso degli ultimi decenni
del XX secolo. In effetti le origini del Museo si possono far risalire al 1999, quando la Soprintendenza Archeologica
per le Province di Napoli e Caserta, con la partecipazione dell’Istituto
Italiano per gli Studi Filosofici, allestì proprio nei locali che ospitano il
Museo, una Mostra di materiali archeologici “Da Sidicini a Romani. La necropoli
di Orto Ceraso a Teano”. I materiali archeologici provenienti dalla necropoli
di Orto Ceraso, tempestivamente restaurati e studiati, rappresentarono il primo
fulcro di un’esposizione che avrebbe poi visto l’apertura del Museo
Archeologico, al fine di soddisfare esigenze scientifiche e didattiche e di
proporre i contesti di rinvenimento di materiali di un intero territorio.
Copertina dell'opuscolo divulgativo della Mostra: Da Sidicini a Romani. La necropoli di Orto Ceraso a Teano |
Il
Museo, oggi, ci racconta così, grazie all’esposizione di oltre mille reperti,
la storia di una città e del suo territorio, dalla preistoria alla tarda
antichità.
I
nuclei principali delle sale sono essenzialmente costituiti dai resti votivi
provenienti dai santuari dei Sidicini, in particolare dall’area sacra
individuata in località Loreto e dall’edificio di culto pertinente all’area
scavata presso fondo Ruozzo, che ha restituito una notevole quantità di
ex-voto, statuette, vasellame e ceramica miniaturistica.
Notevole
la raccolta di steli funerarie, provenienti proprio da Orto Ceraso, che
rappresentano una classe di reperti di straordinaria importanza, in quanto forniscono
significative testimonianze per le ricerche sulle civiltà che abitarono il
territorio sidicino-teanese.
Stele funeraria di Manlius Statuleius |
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