La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

sabato 1 dicembre 2012

Carinola: costituita l'Associazione culturale "Matilde Serao"


Matilde Serao (foto d'epoca)
Nella splendida cornice di palazzo Petrucci, che fu già residenza di Antonello Petrucci, segretario del re Ferrante di Aragona, ha preso vita l’Associazione culturale “Matilde Serao” di Carinola. A far gli onori di casa il Sindaco di Carinola dott. Luigi De Risi e l’assessore alla cultura avv. Rosa Di Maio.

L’Associazione, finalizzata in primo luogo ad onorare la vita e le opere della giornalista e scrittrice Matilde Serao, collaborerà con l'Amministrazione comunale di Carinola alla realizzazione del Premio Giornalistico “Matilde Serao”, nonché alla istituzione di una sezione del Premio dedicato a giovani giornalisti e di un Premio letterario.

L’Associazione si propone inoltre di onorare la memoria di personalità illustri del territorio, nonché di assumere, attraverso manifestazioni, conferenze, convegni, dibattiti, mostre, presentazione di libri, tutte quelle iniziative ritenute valide per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale del "territorio massicano" in ambito locale provinciale, regionale e nazionale.


Carinola, 30.11.2012: Assemblea costituente dell'Associazione culturale "Matilde Serao"



Con l’approvazione dell’atto costitutivo da parte dei numerosi convenuti, provenienti oltre che da Carinola e frazioni, anche da Caserta, Mondragone, Falciano del Massico e Sessa Aurunca, è stato nominato all’unanimità il Comitato d’Onore dell’Associazione che sarà presieduto dal prof. Tommaso Daniele, Presidente dell’Unione Italiana Ciechi e sarà composto dalla marchesa Adriana Gherardini Taglioni, nipote di Matilde Serao, nonché dalla dr.ssa Vittoria Ciaramella,  dal prof. Goffredo Sciaudone,  dal prof. Giovanni Iannettone, dalla prof.ssa Adele Marini Ceraldi e dal prof.  Adriano Troianiello.

Sempre all’unanimità è stato nominato il Consiglio Direttivo di cui fanno parte la dr.ssa Silvana Sciaudone, nominata Presidente, l’ing. Enrico Tuozzi, vice presidente ed i consiglieri sig. Antonio Corribolo, prof.ssa Lidia Luberto, prof.ssa Caterina Di Iorio, dr. Ugo Zannini, dr.ssa Lilly Viccaro Theo, prof. ssa Anna Maiorino, dott. Pierluigi Benvenuti, prof.ssa Paola Broccoli, sig.ra Rachele Galdieri, sig. Salvatore Bertolino, nominato tesoriere, e l’avv. Vincenzo D’Ausilio, segretario.

Il quotidiano IL MATTINO riporta la notizia della costituzione dell'Associazione culturale "Matilde Serao"

Carinola, 14.3.2003, I edizione del Premio di giornalismo "Matilde Serao"
in prima fila le vincitrici Carmen Lasorella e Natalia Aspesi.
(foto: archivio di Antonio Carribolo)
Carinola, 14.3.2003, I edizione del Premio di giornalismo "Matilde Serao".
Il direttore de Il Mattino, Mario Orfeo, la marchesa Adriana Gherardini Taglioni, nipote della Serao ed Antonio Corribolo, ideatore del Premio, al taglio della torta.
(foto: archivio di Antonio Carribolo)
Carinola, Palazzo Petrucci: la loggia

venerdì 23 novembre 2012

Dalla Preistoria al Medioevo: i volti di Mondragone


Apollo Musagete.
Particolare
Una ricerca scientifica, cofinanziata dalla Regione Campania, finalizzata alla ricostruzione dei volti della sepoltura bisoma esposta nella sala Medioevo del Museo Civico Archeologico di Mondragone ed all’acquisizione del volto con fattezze reali di un uomo di Neanderthal.  
Questo l’accordo, di cui la Giunta Comunale ha autorizzato la stipula, tra il Comune di Mondragone e l’Università Magna Grecia di Catanzaro, Commissione Alta Formazione e Post Laurea diretta dal prof. Stefano De Franciscis.
I risultati dello studio saranno oggetto di un report/pubblicazione che sarà non solo consegnato al Comune di Mondragone, al Museo Civico Archeologico “Biagio Greco” e alla Soprintendenza Archeologica delle province di Caserta e Salerno, ma sarà divulgato, a cura dell'Università Magna Grecia di Catanzaro nell’ambito degli studi scientifici, nazionali ed internazionali, inerenti la tecnica della ricostruzione facciale. 
La sepoltura bisoma ed i reperti dell’uomo di Neanderthal rinvenuti rispettivamente in località Rocca Montis Dragonis ed in località San Sebastiano nel corso delle varie campagne di scavo condotte fino ad oggi e finanziate dal Comune di Mondragone rappresentano i reperti archeologici di maggior rilievo storico e scientifico conservati presso il Museo Civico Archeologico “Biagio Greco” e l’accordo scientifico con l’Università Magna Grecia di Catanzaro consente di conseguire l’obiettivo di ampliare l’apparato espositivo, potenziare gli ausili didattici e, nel caso della sepoltura bisoma, di restituire al territorio le fattezze del volto di alcuni dei suoi antenati.


Rocca Montis Dragonis: resti della chiesa dove, nel corso di una della prime
campagne di scavo, fu rinvenuta la tomba bisoma

giovedì 22 novembre 2012

Tra Mondragone e Falciano del Massico: la Tomba del Paladino, un mausoleo di età romana



Mausoleo romano conosciuto come Torre del Paladino o Torre del Ballarino



Seguendo il percorso dell’antica via Appia, oltrepassato il cimitero di Mondragone e poche centinaia di metri prima che la strada si intersechi con la strada San Paolo che da Mondragone conduce a Falciano del Massico, in località Ciaurro, si trova un monumento sepolcrale conosciuto come Tomba del Paladino o anche più volgarmente come torre del ballarino.

Il mausoleo di età romana, attribuibile alla seconda metà del I secolo a.C., si presenta come un maestoso parallelepipedo alto oltre 8 metri con una larghezza di oltre 6, con l’ingresso opposto alla via Appia, rivolto quindi al monte Massico,  la camera sepolcrale a pianta quadrata di oltre 3 metri per lato ed il soffitto con copertura a botte. Sulla parete che guarda la via Appia, a notevole altezza è presente una nicchia rettangolare che, sicuramente, doveva contenere l’iscrizione relativa al sepolcro o delle statue funerarie.

Per la spiegazione del toponimo lo studioso Ugo Zannini si rifà alla fantasia popolare che, influenzata dalla leggenda del ciclo antiarabo carolingio, facendo perno sul contrasto tra i Saraceni e le figure eroiche mitiche,  ha attribuito ai recinti megalitici tale appellativo. 
Nel caso specifico, dice Ugo Zannini, pur in mancanza di mura megalitiche, con la presenza di una struttura imponente, la leggenda ha assegnato la costruzione della tomba di età romana ai paladini.
Nulla ci vieta, però, di pensare che nelle vicinanze vi fosse la sepoltura di qualche cavaliere crociato (paladino) diretto o proveniente da Brindisi porto di imbarco per la Terra Santa, dal momento che proprio la via Appia, in alternativa alla via Micaelica che da Roma attraversando l'Abruzzo conduceva a Monte Sant'Angelo, nelle Puglie, era utilizzata dai cavalieri crociati per raggiungere Brindisi e quindi imbarcarsi per la Terra Santa.


Tomba del paladino: strombi presenti sulle pareti laterali
(schizzo arch. Nerone, da Ugo Zannini, La via Appia attraverso i secoli, Istituto Geografico Editoriale Italiano, 2002)

Tomba del paladino: strombo presente sopra la porta di ingresso
(schizzo arch. Nerone, da Ugo Zannini, La via Appia attraverso i secoli, Istituto Geografico Editoriale Italiano, 2002)


Per quanto riguarda il toponimo Ciaurro, v'è da dire che esiste in Campania e precisamente a Marano di Napoli altra località con il medesimo nome. Anche a Marano, in località Ciaurro è presente un mausoleo romano, sebbene con tipologia costruttiva diversa, ascrivibile al II sec. d.C.
Alcuni studiosi hanno ipotizzato, in merito a quest'ultimo, che il termine Ciaurro derivi dall'arabo Tdjiaurr, ovvero "luogo degli infedeli". 




Mausoleo romano conosciuto come Torre del Paladino o Torre del Ballarino