La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

Monte Massico



Monte Massico, febbraio 2012
Monte Massico, bosco di lecci
Monte Massico

Monte Massico (813 m. sl.), in provincia di Caserta (Campania), tra il fiume Volturno e il fiume Garigliano, costituisce il rilievo più alto del gruppo montuoso che partendo dalle pendici del vulcano spento di Roccamonfina, attraversato dal valico di Cascano (207 m. sl.), raggiunge quasi il mar Tirreno, ove termina con il monte Petrino (431 m. sl), il monte Crestagallo (438 m. sl.) e con l’ultima propaggine di monte Cicoli (275 m. sl.), quest’ultimo, quasi a chiudere la costa, in località Casino di Transo tra i comuni di Mondragone e Sessa Aurunca. 
La catena montuosa interessa i territori dei comuni di Carinola, Falciano del Massico, Mondragone e Sessa Aurunca.
Il paese di Falciano del Massico e la frazione Piedimonte Massicano di Sessa Aurunca ne circoscrivono la base, simile a quella di un grande cono rovesciato, che proprio tra questi due centri abitati è attraversata dalla galleria (km 5,377) della linea ferroviaria Napoli-Roma.
Affacciato sulla costa di Mondragone e Baia Domizia, il modesto massiccio calcareo di Monte Massico ha molto da offrire agli appassionati di natura.


Tavola IGM 1:100.000 - Sito IT 8010015
Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
Ringrazio Carmine Venasco
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Il monte Massico è rivestito da una fitta macchia mediterranea con mirtoligustrolentiscocorbezzolo, erica arborea, sorbo, alloro e pungitopo. I boschi autoctoni che rivestono la montagna sono formati da lecciocarpinocarrubooleastro, roverella e acero comune
I rimboschimenti del versante meridionale vedono la presenza di cipresso, di pino domestico, di pino marittimo e, in misura minore, di robinia e di acacia.
Nei suoi boschi vivono il cinghiale, il tasso, la martora, il riccio, il toporagno comune, la talpa, il moscardino, il ghiro, l'arvicola, e il topo selvatico. Tra i carnivori sono presenti la volpe, la donnola e la faina, tra i rettili la vipera comune, la lucertola campestre e il ramarro
Fino ad oggi sul Monte Massico sono state censite oltre 90 specie di uccelli, tra i quali spiccano la poiana, il nibbio bruno, il gheppio, la civetta, il barbagianni, il cuculo, il picchio verde, il picchio rosso, lo sparviero, la ghiandaia, il gufo comune, la gazza e l'astore. Completano l'elenco numerose specie di passeriformi come l'averla piccola, l'averla capirossa, il torcicollo, il rigogolo, lo scricciolo, la capinera, l'occhiocotto, il pigliamosche, il codirosso spazzacamino, il pettirosso, l'usignolo, il tordo bottaccio, la cinciallegra, il codibugnolo, la passera d'Italia, il fringuello, il verzellino, il verdone, il lucherino, il cardellino, il passero solitario e la calandra. Particolarmente interessante la presenza dell'assiolo, un piccolo rapace notturno che raggiunge la Campania dopo aver trascorso l'inverno in Africa.



Monte Massico ed il territorio circostante (mappa estratta da Google maps)

Monte Petrino: la Rocca di Mondragone, in primo piano i resti di una cisterna.

Monte Petrino: grotta sita sul versante sud-orientale.


Monte Cicoli. Sulla vetta i resti di un vecchio osservatorio della Marina militare


4 commenti:

  1. interessantissimo. Belle foto.

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  2. Ottimo reportage. Certo il Monte Massico è abbastanza vasto, e visitarlo tutto sarebbe spettacolare. Immergersi nelle fitte boscaglie, penso sia possibile dal lato di Falciano-Casanova. Dal versante Avezzanese non ci sono boshi sostanziali, ma macchia mediterranea impenetrabile, che comincia quando finiscono gli ulivi.

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  3. Buon pomeriggio Salvatore,
    complimenti per il blog, davvero molto bello e interessante. Mi ha fatto molto piacere leggere questo articolo (a mio avviso preziosissimo per le mie prossime escursioni) sul massiccio del M.te Massico. E' una vera fortuna per il territorio avere persone come te così interessate alla tutela degli interessi storico-naturalistici della zona. Un augurio per i tuoi prossimi articoli! Un saluto

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