La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

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venerdì 22 gennaio 2021

Mondragone. La Street Art

Un muro non è mai soltanto un muro,

ma un accumulo di vita.




Parcheggio comunale, Muro orientale

Opera realizzata il 24 febbraio 2024 in occasione della manifestazione 

#FreePalestine



Parcheggio comunale, Muro orientale

Opera realizzata il 24 febbraio 2024 in occasione della manifestazione 

#FreePalestine



Parcheggio comunale, Muro occidentale

Opera realizzata il 24 febbraio 2024 in occasione della manifestazione 

#FreePalestine



Parcheggio comunale, Muro orientale

Opera realizzata il 24 febbraio 2024 in occasione della manifestazione 

#FreePalestine




Tra Mondrian e Miro' i nuovi colori allo Skate Park




Tra Mondrian e Miro' i nuovi colori allo Skate Park




Tra Mondrian e Miro' i nuovi colori allo Skate Park





Skate Park Mondragone


Stencil di Frida Khalo allo Chalet Cin Cin

Stencil di Albert Einstein e Charlie Chaplin 











La Street Art da qualche anno si è andata sempre più consolidando, anche a livello internazionale, come espressione artistica protagonista della Città contemporanea. Tale forma d'Arte è capace di generare differenti modi di appropriazione dello spazio pubblico e, al tempo stesso, rivelare la molteplicità delle dinamiche sociali insite nello spazio urbano.

Ed è proprio nella strada (street) che tale espressione artistica ha trovato il supporto ideale passando dalla tela ai muri vergini e spesso abbandonati delle periferie urbane, stabilendo una connessione indivisibile tra arte e luogo, tra artista e individuo. 

L’origine di tale forma d’Arte può comunque essere fatta risalire agli anni settanta nella città di New York.


Il murales dedicato ad Antonio Taglialatela "Folle" per il Folle Fest 2019


Dopo essere stata guardata con sospetto per anni, quando non apertamente criticata, la Street Art oggi viene anche utilizzata per dare nuova linfa a periferie degradate e zone da rilanciare.

L’interesse pubblico per “l’arte di strada” è esplosa intorno al 2000, grazie anche agli stencil di Banksy. 


Il fenomeno ha assunto una tale portata globale che si stanno creando quasi ovunque veri e propri percorsi che permettono di trovare e visitare queste “rotte dell’arte” che, molto spesso, si collocano fuori dai classici itinerari turistici.

Niente corridoi con illuminazioni ad hoc e file chilometriche per entrare, l’ultima frontiera dell’arte contemporanea sono i “Musei a cielo aperto”.

 

Testo dal web, liberamente adattato










    



 

mercoledì 28 marzo 2018

I Riti penitenziali: la Settimana Santa a Sessa Aurunca



Vivere la Storia, diventare protagonista
cogliendo l'essenza di un'antica professione di fede.
Sulle note di un vetusto canto
sfilano i penitenti perpetrando un rito secolare.
Sessa Aurunca diviene così il teatro di una storia
affascinante dove Fede, passione e spiritualità popolare
si fondono in un unico e straordinario evento.















domenica 1 ottobre 2017

Luci e Colori della Natura. Mostra di Fotografia Naturalistica a cura di Giuseppe Russo


Avrebbe voluto usare per questa mostra il titolo “La natura sfida il degrado nella terra dei fuochi”, ma non l’ha fatto,  Giuseppe Russo ha voluto rappresentare, con le sue opere, un momento di riscatto e di speranza. Le sue foto provengono perlopiù da Lago Patria, Soglitelle, Regi Lagni, Oasi dei Variconi, posti conosciuti, attraverso i media, proprio come Terra dei Fuochi, ma che attraverso le opere che Giuseppe ha prodotto e messo in mostra assumono un diverso connotato: non più "terra dei fuochi", ma Terra di speranza e di riscatto.
"L’osservatore viene trasportato nei luoghi e nelle situazioni ambientali e di vita, che Peppe ha fermato e immortalato nei suoi scatti, e diventa attore, quasi parte integrante di un’alba, di un tramonto, della riva di un fiume o di una sorgente. Un’altra sensazione che si scatena nell’osservatore attento, attraverso la macrofotografia di Peppe è la partecipazione al volo di una piccola farfalla o di un insetto. Le foto di Peppe sono frutto di una tenace e paziente attesa prima del momento cruciale, dell’attimo dello scatto o degli scatti multipli, con effetti straordinari."






Peppe Russo si racconta così: “Amo svegliarmi alle prime luci dell’alba, uscire ed assistere alla nascita di un nuovo giorno, osservare e fotografare i paesaggi con le loro spettacolari cromie, la fredda luce della notte che lascia il posto ai timidi caldi raggi del nuovo sole, uno scenario spesso surreale di luci ed ombre avvolto da un silenzio scalfito dal cinguettio degli uccelli, dallo scatto dell’otturatore. Amo camminare nei prati all’alba, gustare il profumo dell’erba bagnata dalla rugiada, sentire la leggera brezza del vento sulla pelle, fotografare i fiori selvatici ancora bagnati, osservare il volo libero e naturale di una farfalla aspettando che dolcemente si posi, per catturarne la bellezza, l’eleganza e la viva varietà dei suoi colori. Amo la macro-fotografia, la possibilità di scrutare nel microscopico mondo della natura, ricco di bellezze e racchiuso anche solo in qualche metro di verde, cose che il vivere quotidiano ci fa spesso ignorare …”


Il sogno futuro di Peppe Russo è il Wildlife  “… uscire, trovare luoghi frequentati da uccelli, studiare gli habitat, le abitudini degli animali, appostarsi per poi ritrovarsi davanti un soggetto nel suo contesto naturale e indisturbato, cogliere quell’attimo che non si ripeterà mai più …”
Per l’autore la mostra ha anche una finalità educativa “… condividere la passione per la natura, promuovere i luoghi dei nostri territori attraversati da milioni di uccelli migratori nelle loro rotte tra Africa ed Europa … ”, rappresenta un motivo di rabbia e di protesta per “ … questi nostri territori tanto martoriati in cui alcune rare specie di volatili trovano anche l’habitat per la nidificazione …”.


Grazie, Giuseppe, autentico interprete e testimone della "Cultura del Territorio"!

La Mostra si è tenuta a Volla (Napoli) Centro commerciale "SeDiciCasa" nei giorni 29-30 settembre e si è chiusa oggi 1 ottobre 2017.

sabato 23 settembre 2017

Hand made: nel laboratorio di un ceramista a Cascano di Sessa Aurunca



Una bella esperienza quella vissuta stamattina (23 settembre 2017), insieme all'amico musicista-fotografo Cosimo Antitomaso, nel laboratorio di ceramica di Fulvio Vellone a Cascano di Sessa Aurunca. Fulvio è oggi l'ultimo dei ceramisti in attività a Cascano, complice certamente la crisi che attanaglia tutto il settore dell'artigianato in Italia. Un'arte, la ceramica, che affonda le sue radici addirittura nel periodo arcaico, terra di Ausoni questa al confine con quella dei vicini Sidicini stanziali a Teanum. E proprio a Teano sono state ritrovate in una necropoli risalente al IV secolo a.C. vasi a vernice nera firmati non solo con il nome del vasaio che li aveva realizzati, ma recanti addirittura la menzione del luogo di fabbricazione: "upsatuh se Tianei" operati sunt Teani, ovvero fatti a Teano.
A Mondragone ancora oggi chiamiamo i tegami "tianiegli", cioè di Teano!!
Successivamente la produzione dovette spostarsi nella vicina Gallicanum, oggi Cascano. Ed infatti da sempre il toponimo Cascano evoca la produzione locale di prodotti in creta o terracotta: cannate, mummoli, pignatielli e tegami (tiani) di varia e pregevole fattura.   



Fulvio ci ha illustrato tutte le fasi della lavorazione della ceramica.
E' un lavoro che richiede molta fantasia, creatività e, soprattutto... molta pazienza. La materia prima utilizzata nella bottega del ceramista è la creta. Per fare un vaso bisogna amalgamare bene la creta, che una volta era estratta dai terreni locali per cui doveva essere sgrassata con segatura di legno e combustibili minerali e successivamente depurata con vari passaggi in acqua. Oggi la creta già pronta arriva da Salerno, è un impasto omogeneo con il quale si formano dei cilindri e quindi dei panetti che vengono messi sul tornio dove le mani abili dell'artigiano modellano vasi di varie forme e dimensioni che, fatti asciugare, vengono poi infornati. Terminata la cottura si aspetta che si raffreddino e si passa alla fase della pittura e qui la fantasia non ha limiti. 









venerdì 4 agosto 2017

Giornata della Fotografia a Roccamonfina (II edizione)



Ha avuto inizio ieri sera e continuerà ancora per oggi e domani  la II edizione della “Giornata della Fotografia”. Dopo il successo della prima edizione, anche quest’anno piazza Nicola Amore ospiterà numerose opere fotografiche nell’ambito dell’iniziativa promossa dalla “ML Art’s” in collaborazione con l’Associazione Pro-Loco.
 “Roccamonfina e…” è il titolo della rassegna durante la quale i partecipanti esporranno le loro fotografie in piazza Nicola Amore nelle giornate del 3, 4 e 5 agosto. 
Il vulcano, la natura incontaminata del Parco regionale, gli scorci, i paesaggi, i volti e le persone di questo lembo di Terra di Lavoro, insomma tutto ciò che “parla” visivamente di Roccamonfina e del territorio dell’Alto casertano è proposto negli scatti di Michael Lippo, Anna Di Giovanni, Simona Di Lorenzo, Marinella Pompeo, Michele Pagliaro, Salvatore Bertolino, Antonio Di Rubba, Rosalba D'Ambrosio, Cosimo Antitomaso, Andrea Del Mastro, Giuseppe Iannotta e Ketti Monteforte.
Dopo il successo dello scorso anno, ha dichiarato Michael Lippo, animatore dell’iniziativa, ho voluto nuovamente una Roccamonfina vista attraverso la lente e tramite le fotografie dei numerosi autori presenti.









Si spazia dalla "festa della castagna" nei mirabili scatti proposti da Cosimo Antitomaso, ai fantastici "bianco e nero" di Michele Pagliaro, da “i  posti incantevoli, ricchi di storia e cultura nascosti tra le stradine di piccoli borghi” di Marinella Pompeo, al tema della "memoria dei luoghi" che traspare nelle foto di Salvatore Bertolino, per finire ai magnifici ritratti di Rosalba D’Ambrosio e Ketti Monteforte ed ai colori straordinari e l’amore per i particolari nelle foto di Giuseppe Iannotta. 

Tutto questo all’ombra dei secolari tigli di piazza Nicola Amore a Roccamonfina che in questo inizio infuocato di agosto sembrano poter dare un poco di refrigerio.