La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

domenica 1 febbraio 2015

Alla scoperta del territorio: il Parco regionale Roccamonfina-Foce del Garigliano




Il Parco Regionale Roccamonfina-Foce del Garigliano, situato nel cuore della Regione Campania, si estende per circa 9.000 ettari, tra i territori del basso Lazio e del Molise. Comprende i comuni di Sessa Aurunca, Teano e cinque centri della Comunità Montana Monte Santa Croce, Roccamonfina, Galluccio, Conca della Campania, Marzano Appio e Tora e Piccilli.
Il Parco è sovrastato, come per proteggerlo, dall'apparato vulcanico del Roccamonfina, più antico del Vesuvio, di cui ricorda forma e maestosità, costituito da una cerchia craterica esterna larga mediamente 6 km, definita nei punti più alti dal Monte Santa Croce (1005 m) e dal Monte Lattani (810 m) e da alcuni coni vulcanici con profilo a cupola semisferica, quali Monte Atano (Casi - Teano), Colle Friello (Conca della Campania), Monte Ofelio (Sessa Aurunca).




Rocce dalle forme curiose e uniche ricordano la passata attività vulcanica dell'area, oggi ricoperta da coltivazioni di castagni, uliveti e vigneti. 




Lo sviluppo rigoglioso del castagno è stato favorito, nel tempo, dalla composizione mineralogica dei suoli lavici del Roccamonfina, ottimale per le esigenze nutrizionali di queste specie.
Nei castagneti è possibile ammirare le splendide fioriture primaverili di crochi, ranuncoli, primule, anemoni e viole. Di grande suggestione le molteplici varietà di orchidee che attirano ogni anno numerosi      studiosi    e appassionati.
La natura prende vita là dove prima dominava il fuoco. È strabiliante come sia ricco e folto il sottobosco anche nel periodo autunnale, quando è popolato da numerose specie di funghi, tra cui l'ovolo buono ed il porcino, di grande pregio commerciale e gastronomico.
Fiori, piante ed animali sono i veri guardiani di questi luoghi.
La ricca avifauna di montagna comprende esemplari quali il cuculo, il picchio, la civetta, l'allocco ed il gufo comune, mentre nella parte collinare troviamo il merlo e il corvo. Il Parco ospita esemplari rarissimi e di grande interesse, come l'airone rosso, e i più comuni gufi di palude, falchi pescatori e cicogne bianche.
Testimonianza della funzionalità dell'ecosistema dell'intera area e del suo stato di salute è la presenza di una fauna omitica, che comprende numerose popolazioni nidificanti di poiana e gheppio, predatori    ai vertici delle reti alimentari.
I boschi del vulcano di Roccamonfina costituiscono un rifugio ideale per gli animali: qui, infatti, la volpe, il cinghiale, il tasso, la faina, la lepre e molteplici altre specie di piccoli mammiferi vivono isolati e al sicuro.
Lontano dall'uomo, ovunque domina la tranquillità e soprattutto la natura.


Camminando lungo i sentieri, gli unici suoni che si sentono sono il cinguettare dei tanti uccelli, il vento che smuove le fronde degli alberi e lo scrosciare in lontananza di acqua fresca e veloce che scende dalle sorgenti.



L'intero territorio è ricco d'acqua che ne ha plasmato la morfologia. Il Fiume Garigliano, ad esempio, attraversa il Parco, e scava il suo letto tra i terreni vulcanici del Roccamonfina ed i terreni calcarei dei Monti Aurunci.




Nasce dalla confluenza del Fiume Liri con il Fiume Gari o Rapido, ha acque profonde  e corrente veloce. Il suo serpeggiante percorso è addolcito dalla presenza di robusti pioppi e salici sugli argini. Percorrendo le sponde, comprese nel perimetro del Parco, si giunge facilmente sino alla foce e nella splendida Pineta di Baia Domizia Nord. Oltre al Garigliano, i due corsi d’acqua più importanti sono il fiume Savone ed il fiume Peccia.
Ad amplificare la bellezza di questi luoghi, lungo il corso dei fiumi, concorrono ruderi d’antichi mulini e frantoi che, dallo scorrere veloce ed inarrestabile dell’acqua, traevano l’energia per azionare le pesanti macine di pietra lavica.





Il testo è tratto dalla pubblicazione: 
Parco Regionale Roccamonfina Foce Garigliano, 2008

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