Il Parco Regionale Roccamonfina-Foce
del Garigliano, situato nel cuore della Regione Campania, si estende per circa
9.000 ettari, tra i territori del basso Lazio e del Molise. Comprende i comuni
di Sessa Aurunca, Teano e cinque centri della Comunità Montana Monte Santa Croce, Roccamonfina, Galluccio,
Conca della Campania, Marzano Appio e Tora e Piccilli.
Il Parco è sovrastato, come per
proteggerlo, dall'apparato vulcanico del Roccamonfina, più antico del Vesuvio, di cui ricorda forma e maestosità, costituito
da una cerchia craterica esterna larga mediamente 6 km, definita nei punti più
alti dal Monte Santa Croce (1005 m) e dal Monte Lattani (810 m) e da alcuni coni
vulcanici con profilo a cupola semisferica, quali Monte Atano (Casi - Teano), Colle
Friello (Conca della Campania), Monte Ofelio (Sessa Aurunca).
Rocce dalle forme curiose e uniche
ricordano la passata attività vulcanica dell'area, oggi ricoperta da
coltivazioni di castagni, uliveti e vigneti.
Lo sviluppo rigoglioso del castagno
è stato favorito, nel tempo, dalla composizione mineralogica dei suoli lavici
del Roccamonfina, ottimale per le
esigenze nutrizionali di queste specie.
Nei castagneti è possibile ammirare
le splendide fioriture primaverili di crochi, ranuncoli, primule, anemoni e viole.
Di grande suggestione le molteplici varietà di orchidee che attirano ogni anno
numerosi studiosi e appassionati.
La natura prende vita là dove prima
dominava il fuoco. È strabiliante come sia ricco e folto il sottobosco anche
nel periodo autunnale, quando è popolato da numerose specie di funghi, tra cui
l'ovolo buono ed il porcino, di grande pregio commerciale e gastronomico.
Fiori, piante ed animali sono i veri
guardiani di questi luoghi.
La ricca avifauna di montagna
comprende esemplari quali il cuculo, il picchio, la civetta, l'allocco ed il
gufo comune, mentre nella parte collinare troviamo il merlo e il corvo. Il
Parco ospita esemplari rarissimi e di grande interesse, come l'airone rosso, e
i più comuni gufi di palude, falchi pescatori
e cicogne bianche.
Testimonianza della funzionalità
dell'ecosistema dell'intera area e del suo stato di salute è la presenza di una
fauna omitica, che comprende numerose popolazioni nidificanti di poiana e
gheppio, predatori ai vertici delle
reti alimentari.
I boschi del vulcano di Roccamonfina
costituiscono un rifugio ideale per gli animali: qui, infatti, la volpe, il
cinghiale, il tasso, la faina, la lepre e molteplici altre specie di piccoli
mammiferi vivono isolati e al sicuro.
Lontano dall'uomo, ovunque domina la
tranquillità e soprattutto la natura.
Camminando lungo i sentieri, gli unici
suoni che si sentono sono il cinguettare dei tanti uccelli, il vento che smuove
le fronde degli alberi e lo scrosciare in lontananza di acqua fresca e veloce
che scende dalle sorgenti.
L'intero territorio è ricco d'acqua
che ne ha plasmato la morfologia. Il Fiume Garigliano, ad esempio, attraversa il Parco, e scava il suo
letto tra i terreni vulcanici del Roccamonfina ed i terreni calcarei dei Monti
Aurunci.
Nasce dalla confluenza del Fiume
Liri con il Fiume Gari o Rapido, ha acque profonde e corrente veloce. Il suo serpeggiante percorso è addolcito dalla
presenza di robusti pioppi e salici sugli argini. Percorrendo le sponde, comprese nel perimetro del
Parco, si giunge facilmente sino alla foce
e nella splendida Pineta di Baia Domizia Nord. Oltre al Garigliano, i
due corsi d’acqua più importanti sono il fiume Savone ed il fiume Peccia.
Ad amplificare la bellezza di questi
luoghi, lungo il corso dei fiumi, concorrono ruderi d’antichi mulini e frantoi
che, dallo scorrere veloce ed inarrestabile dell’acqua, traevano l’energia per
azionare le pesanti macine di pietra lavica.
Il testo è tratto dalla pubblicazione:
Parco Regionale Roccamonfina Foce Garigliano, 2008
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