La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

giovedì 22 ottobre 2015

Teano. “Giotto – L’Italia ed i luoghi”, in mostra il Crocifisso di scuola giottesca



La città di Teano sarà parte del circuito tendente ad unire l’Italia con l’arte dal titolo “Giotto – L’Italia ed i luoghi” un progetto del Ministero dei Beni Culturali realizzato nell’ambito di Expo 2015.
Dieci città in 35 meravigliose tappe con un unico filo conduttore Giotto e la scuola giottesca, da Firenze a Milano, Padova, Rimini, Roma, Assisi, Perugia ed infine Teano per giungere fino a Napoli.
Giotto, infatti, lavorò a Napoli dal 1328 al 1333, su incarico di Roberto D'Angiò.
Oggi, purtroppo, non resta molto del  grande lavoro sia suo che dei collaboratori di bottega.  Molti affreschi e opere furono grattati via già dal Cinquecento per essere sostituiti da motivi più affini ai gusti dell'epoca. Qualcosa, però è rimasto. A cominciare dai frammenti pittorici nel coro delle clarisse all'interno della chiesa di Santa Chiara, il primo cantiere aperto da Giotto a Napoli, nel 1328. 
Un'ulteriore testimonianza è nella sala Maria Cristina, con una Crocifissione attribuita a Maestro Delle Vele, già attivo nella basilica inferiore di Assisi. Nell'ex refettorio dei frati, oggi oratorio delle monache, è inoltre raffigurata l'allegoria della Mensa del Signore del 1332, di Maestro Giovanni Barrile.
Ancora, nel 1329 re Roberto affidò a Giotto i lavori in Castel Nuovo, che durarono fino al 1333. Di quell'opera, decantata dallo stesso Petrarca, oggi restano soltanto tracce di piccole decorazioni attorno ai finestroni. Altre tracce giottesche, ancora, nei colori di Roberto d'Oderisio sulle pitture dei "Sette sacramenti" e del "Trionfo della Religione" nella chiesa dell'Incoronata. Si aggiungono gli affreschi a Santa Maria Donnaregina Vecchia e nella Cappella Brancaccio di San Domenico Maggiore di Pietro Cavallini (antecedenti al 1312) e quelli sulle Storie della Vergine e di Maria Maddalena, di Maestro di Giovanni Barrile e Montano d'Arezzo.
Il viaggio continua anche fuori Napoli, precisamente nella chiesa di San Clemente a Teano, con uno splendido crocifisso di ispirazione giottesca, risalente al 1330.
Il magnifico crocifisso su tavola fu rinvenuto fra le rovine della chiesa, semidistrutta dalle incursioni aeree del 1943, e venne restaurato dalla Soprintendenza di Napoli. Dopo una iniziale attribuzione a Roberto d’Oderisio è stato assegnato al napoletano Maestro di Giovanni Barrile, attivo nella bottega giottesca del cantiere di Castel Nuovo.

Teano, Cattedrale, piazza Duomo
Dal lunedì al sabato ore 8,30-12
domenica 8,30-12 e 16-19

info 340 5585152



Testo tratto dal web
Foto di Salvatore Bertolino

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