La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

lunedì 15 dicembre 2025

Mondragone rende omaggio alla memoria del filosofo Pietro Taglialatela

 



Pietro Taglialatela, filosofo (1829 - 1913) 


Si è tenuta ieri, domenica 14 dicembre 2025, a Mondragone l'inaugurazione del busto marmoreo dedicato al filosofo Pietro Taglialatela. A oltre un secolo dalla sua morte, avvenuta nel 1913, la Città ha voluto rendere omaggio a uno dei suoi figli più illustri, figura di spicco della filosofia italiana.
La cerimonia ha visto la partecipazione delle autorità locali e dei cittadini, uniti nel ricordo di un intellettuale che ha lasciato un segno indelebile nella cultura del territorio e oltre. 
La scultura, opera del formiano Raffaele Mollo in un bianco blocco di Carrara, ritrae il filosofo con realismo e dignità, ed è stata svelata in un momento solenne, a perenne memoria del suo contributo alla Cultura. 
L'iniziativa, sostenuta dall'Associazione Quartiere Sant'Angelo, rientra nelle attività volte a valorizzare le personalità storiche locali e a tramandarne la memoria alle nuove generazioni, sottolineando l'importanza del pensiero e degli studi filosofici promossi da Taglialatela.


Sono previste prossimamente altre manifestazioni e giornate di studio, anche nell'ambìto della progettualità delle Scuole cittadine, sul pensiero e sulle opere del nostro concittadino "degno uomo e colto filosofo, autore tra l'altro di un pregevole volume d'Istituzioni di Filosofia", così lo definisce Benedetto Croce in un suo volume su Pescasseroli, parlando dell'emigrazione dei cittadini di Pescasseroli in America, che proprio dal Taglialatela erano stati convertiti al protestantesimo. 














Benedetto Croce, gli Evangelici di Pescasseroli e Pietro Taglialatela, tratto da «L'evangelista»

30 giugno 1926
Patrimonio Archivio Storico del Senato


martedì 9 dicembre 2025

Svelatura del busto di Pietro Taglialatela, filosofo


 

A distanza di oltre cento anni dalla morte avvenuta nel 1913, Mondragone rende omaggio alla memoria di uno dei suoi figli più illustri con la svelatura di un busto marmoreo che lo rappresenta. 

La cerimonia è prevista per 

domenica 14 dicembre 2025 ore 16 

Palazzo Ducale di Mondragone 

a cura dell'Associazione Quartiere di Sant'Angelo. 


Tipica personalità dell’Ottocento, ebbe, in comune con gli uomini più vivi del suo secolo, profonda fede nell’ideale del progresso e un diffuso senso di sano ottimismo, che non è superficialità, ma attesa di una umanità migliore, fiducia che le idee di libertà, di fratellanza, confortate dalle prime strepitose conquiste della scienza e della tecnica, sarebbero riuscite, vinte le prime grandi battaglie rivoluzionarie, a dare un volto veramente nuovo al mondo contemporaneo.
Così ha scritto di lui, Giovanni Iurato, in Pietro Taglialatela. Dalla filosofia del Gioberti all’evangelismo antipapale, editrice Claudiana, Torino 1972.



lunedì 8 dicembre 2025

Minturnae. Il cippo funebre di Q Caelius Sp architectus navalis

 


Il cippo funebre di Q Caelius Sp architectus navalis
(foto Salvatore Bertolino)

La stele sepolcrale, rinvenuta nell'entroterra (SS. Cosma e Damiano) è conservata nell' Antiquarium dell'Area Archeologica dell'antica Minturnae

Vivit 

Q(uintus) Caelius Sp(uri) f(ilius) Vivi(us) 

architectus navalis 

vivit 

uxor Camidia M(arci) l(iberta) 

Aprhodisia.

Hospes resiste et nisi 

molestust, perlege noli 

stomachare suadeo  

caldum bibas  

moriundust

vale


Una traduzione dell'iscrizione esiste in Brian K. Harvey, Roman Lives: Ancient Roman Life as Illustrated by Latin Inscriptions, 2015, p. 172 


Vive Quinto Celio Vivio, figlio di Spurio, architetto navale. 

Vive sua moglie Camidia Afrodisia liberta di Marco. 

Amico, fermati e leggi a meno che non ti dia fastidio (fermarti). Non irritarti. Ti chiedo di bere una bevanda calda. Dobbiamo morire. Addio.

domenica 23 novembre 2025

1970. Le prime Elezioni Regionali in Campania. I risultati di Mondragone

A seguito della legge che istituì le Regioni a statuto ordinario, nel 1970 il 7-8 giugno, si tennero le prime elezioni regionali in Campania.


A vincerle fu la Democrazia Cristiana che sfiorò il 40 per cento dei suffragi, quasi il doppio del Pci che si fermò al 21,83%. 

In quel tempo il Presidente veniva eletto dal Consiglio regionale. Il primo a ricevere quest’incarico fu Carlo Leone della Dc che durò in carica un solo anno. Lo sostituì Nicola Mancino, un altro anno. A seguire Alberto Servidio, sempre in carica per dodici mesi. Infine, per un biennio, Vittorio Cascetta. 

Nei primi cinque anni di legislazione regionale, una bella turbolenza: ben quattro presidenti.


Oggi In seguito alla riforma del 1999, l'elezione del Presidente della Regione avviene per suffragio universale e diretto.


A Mondragone gli iscritti nelle liste elettorali erano all'epoca 11.555, di questi votarono in 9676. l'83,74%. 

I risultati furono quelli riportati nella scheda sottostante.





I voti nulli 828 di cui 191 schede bianche.


Si candidarono all'epoca, per la circoscrizione Caserta, i nostri concittadini, il prof. Pasquale Valente nella lista DC che ottenne in totale 6986 preferenze e Armando Stefanelli nella lista PRI che ottenne in totale 2614 preferenze, entrambi non eletti. 

 



Fonte Archivio Ministero Interni

mercoledì 5 novembre 2025

L'Epigrafe di Lucio Papio, tra i primi testamenti della Storia...





L. PAPIUS. L.F. TER. POLLIO. DUO. VlR. L. PAPIUS. L.F. FAL. PATR. MULSUM.ET CRUSTUM COLONIS SENUISANIS. ET CAEDICIANEIS. OMNIBUS. MUNUS. GLADIATORIUM. CENAM. COLONIS. SENUISANIS. ET. PAPIEIS. MONUMENTUM HS ____ EX TESTAMENTO. ARBITRATU. L. NOVERCINI L.F. PUP. POLLIONIS

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LUCIO PAPIO FIGLIO DI LUCIO E POLLIONE DUOVIRI PERLA TERZA VOLTA.
LUCIO PAPIO FIGLIO DI LUCIO DI ORIGINE FALERNA (TESTATORE): VINO (mescolato con miele) E CIAMBELLE AI COLONI SINUESSANI E CEDICIANESI; A TUTTI UNO SPETTACOLO GLADIATORIO, UNA CENA AI COLONI SINUESSANI, E AI PAPIESI IL MONUMENTO DI 12.000 SESTERZI COME DA TESTAMENTO, DEL QUALE NOMINA ESECUTORI LUCIO NOVERCINO FIGLIO DI LUCIO E PUPINIO POLLIONE 

domenica 26 ottobre 2025

Sessa Aurunca. Chiesa di santo Stefano (XIII-XVII sec.)




 

Molto scarne le notizie su questa chiesa che si trova poche centinaia di metri oltrepassata la porta dei Cappuccini. Ieri pomeriggio, 26 ottobre 2025, l'ho trovata per la prima volta aperta e visitabile. A prima vista sembra che sia stata oggetto di un recente restauro. 

La chiesa, preceduta da un atrio in cui trova posto la scalinata che permette di superare il dislivello dalla strada, da cui ha accesso, e l'aula più in alto, ha un impianto a croce greca allungata, con volta a crociera al centro e cupola sul presbiterio. Le cappelle laterali, su entrambi i lati, sono inquadrate da due coppie di colonne libere.

Annesso alla chiesa, attualmente non visitabile, un complesso monastico con chiostro medievale circondato da un porticato ad archi acuti su pilastri quadrati. In un documento del Ministero Beni Culturali ed Ambientali (scheda del Catalogo) trovo che "la chiesa è citata come parte integrante al Monastero delle Clarisse in un documento papale del 1233 ed in un altro del 1240." 

Di particolare interesse il pavimento maiolicato e gli altari in marmi policromi, nonchè la cupola ed il campanile rivestiti in piastrelle maiolicate.

Secondo alcuni, proprio per l'impanto, la chiesa appare simile a quella del Rosariello alle Pigne a Napoli, costruita da Arcangelo Guglielmelli nel 1692. 




















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