La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

domenica 27 settembre 2015

Fagiolata al Casale di Sant'Angelo di Mondragone: una tradizione che continua...!



E’ in questi caratteristici ed antichi portoni e cortili del Casale di Sant’Angelo di Mondragone che si svolgerà stasera, 27 settembre 2015, la 37^ edizione della Fagiolata.
Ideata da un gruppo di amici quale momento quasi goliardico a margine dei festeggiamenti per il patrono del casale, san Michele arcangelo, la manifestazione è oggi divenuta un’evento atteso da tutta la città di Mondragone, capace di attrarre numerosi ospiti da tutta la Campania. Tutto per  gustare i fagioli, veramente cucinati e conditi in tutte le salse, con la specialità del casale che è quella “alla bufona”.
Tutti pronti, quindi, a partire dalle ore 20,30 con il classico tegamino di coccio ed il cucchiaio in legno… sarà l’occasione per assaggiare anche un bicchiere di buon Falerno.


Mondragone. Fagiolata al Casale di Sant'Angelo
Camioncino pubblicitario in occasione della 32 edizione 



Un po’ di Storia:
Tra i prodotti del Nuovo Mondo il fagiolo Phaseolus vulgaris fu quello che incontrò il più immediato successo in Europa perché apparentato, anche sotto il profilo morfologico, con vari legumi autoctoni: la fava e i fagioli della specie dolicus, diffusi anche in Asia e in Africa e noti ai Romani (due ricette compaiono già nella raccolta di Apicio), ma soprattutto il fagiolo dall’occhio Vigna unguiculata che si differenzia dall’americano per la macchia sul cotiledone e per il fatto di essere strisciante, anziché rampicante.

Mondragone. La "scugnatura" dei fagioli
Nel mese di Agosto i contadini di Mondragone preparano i semi di fagiolo, da usare successivamente 
per il consumo alimentare o per la successiva semina, separandoli dai baccelli secchi.

Nella dieta degli amerindiani l’apporto di vitamina PP (Pellagra prevention) dei fagioli bilanciava a perfezione la carenza del mais, mentre in Europa sono il potere saziante e l’alto valore proteico, in associazione con altri vegetali feculenti – in genere la rapa – che ne decretano il successo come piatto base delle classi subalterne (il fagiolo diviene la carne dei poveri) e, per contro, l’esclusione dai più importanti ricettari di ambiente nobiliare.

I fagioli diventano per antonomasia la pietanza dei lavoratori e dei contadini, rozzo companatico che, nel solco della tradizione della satira contro il villano, ribadisce la rozzezza del suo consumatore.

Così l’epigrafe tombale di Bertoldo il bifolco cortigiano di Giulio Cesare Croce (1606) ne suggella l’epopea terrena coi tragicomici versi:

“morì con aspri duoli / per non poter mangiar rape e fagioli”.

La foto n. 2 è stata gentilmente concessa dal sig. Antonio Tagliatatela; le altre sono di Salvatore Bertolino

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