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Pietro Taglialatela, filosofo (1829 - 1913) |
Il
filosofo Pietro Taglialatela, se non fosse per una via dell’antico casale di
Sant’Angelo a lui intitolata, sarebbe pressoché sconosciuto ai Mondragonesi.
Eppure è stato definito:
Tipica
personalità dell’Ottocento, ebbe, in comune con gli uomini più vivi del suo
secolo, profonda fede nell’ideale del progresso e un diffuso senso di sano
ottimismo, che non è superficialità, ma attesa di una umanità migliore, fiducia
che le idee di libertà, di fratellanza, confortate dalle prime strepitose
conquiste della scienza e della tecnica, sarebbero riuscite, vinte le prime
grandi battaglie rivoluzionarie, a dare un volto veramente nuovo al mondo
contemporaneo.
Giovanni Iurato, Pietro
Taglialatela. Dalla filosofia del Gioberti all’evangelismo antipapale,
editrice Claudiana, Torino 1972
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Mondragone, casale di Sant'Angelo, casa natale del filosofo Pietro Taglialatela
(foto di Nunzio Fardella) |
Pietro
Taglialatela nasce a Mondragone, in una casa ancora oggi esistente nell’antico
casale di Sant’Angelo, il 7 gennaio 1829 da un’agiata famiglia di agricoltori.
Giovanissimo fu avviato
agli studi presso il seminario vescovile di Sessa Aurunca, anche su consiglio
del parroco Vincenzo Bencivenga che lo aveva iniziato ai primi rudimentali studi
di grammatica latina ed italiana, di storia antica, geografia e mitologia. Nel
seminario di Sessa Aurunca si rilevano ben presto l’acutezza della sua mente e
le sue doti di studioso, tanto che ancora studente è chiamato a sostituire,
nella cattedra di teologia il suo maestro, il dominicano Lo Cicero.
Ricevuti
gli ordini sacri, fu chiamato ad insegnare teologia presso il seminario di Cava
de’ Tirreni ove rimase per circa quattro anni (1852-1856). Gli fu, successivamente, offerta
la cattedra di teologia presso il seminario di Catania.
Nel
frattempo era scoppiata la rivoluzione nel Regno delle Due Sicilie. Vengono
allora fuori quel profondo patriottismo e quel senso di fierezza civile che
caratterizzeranno per sempre la personalità di Pietro Taglialatela: affascinato
dall’impresa garibaldina, come altri sacerdoti dell’epoca, si presenta al
comitato di Salerno per arruolarsi, ma ciò gli fu negato a causa delle sue malferme
condizioni di salute. Fu invitato, però, a predicare la rivoluzione nelle
provincie napoletane e lo fece con tale entusiasmo da essere vanamente
ricercato dai Borbonici e, per ben due volte, costretto a fuggire via mare per
evitare la cattura.
Con
l’unità d’Italia si trasferisce a Napoli, ove deposto l’abito talare, insegna
Teologia all’Università di Napoli, fino alla soppressione della cattedra nel
1861.
Seguendo
una tradizione napoletana dell’epoca, apre una scuola privata in via Nilo e si
dedica alla stesura della sua opera principale, l’Istituzione di Filosofia. Nominato membro di commissioni di
vigilanza nella scuola popolare, partecipa attivamente nella vita della società
napoletana dell’epoca e diviene socio dell’Accademia di Scienze, Lettere ed
Arti.
Per
non allontanarsi da Napoli e dai suoi allievi, rifiuta una cattedra
all’Università di Milano e successivamente a quella di Bologna.
A
Napoli insegnò privatamente dal 1863 al 1875, anno in cui si convertì al
protestantesimo.
Non
vi sono notizie di suoi ritorni a Mondragone, se non nel 1878, in occasione di un suo giro missionario che interessò anche i vicini paesi di Falciano e Casale di Carinola: l'avvenimento ci viene indirettamente confermato dal canonico Giuseppe Aversario, nel 1904, quando lo attacca
duramente con la pubblicazione di un opuscolo Errori
di Pietro Taglialatela apostata, dopo la stampa, da parte del Taglialatela,
di Il Papa-re nelle profezie e nella
storia.
Morì
a Roma, all'età di ottantaquattro anni, il 23 settembre 1913 e fu sepolto nel campo del Verano.
Benedetto Croce in Pescasseroli, 1922, scrisse di lui: "uomo degno e colto filosofo, autore tra l'altro di un pregevole volume d'Istituzioni di filosofia".
Tra
le sue opere principali:
- Istituzione di filosofia, Napoli, 1864;
- Apologia delle dottrine filosofiche di
Vincenzo Gioberti, Napoli, 1867;
- Il Papa-re nelle profezie e nella storia,
Roma 1902;
- In Dio: saggi – discorsi – frammenti di
filosofia cristiana, Roma, 1927 (pubblicato postumo);
- Fede, speranza e carità: meditazioni, Roma, 1927 (pubblicato postumo).
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Istituzione di filosofia, edizione all'Insegna del Diogene, Napoli 1864 |
Per approfondimenti delle opere e del pensiero di Pietro Taglialatela:
Giovanni Iurato, Pietro Taglialatela. Dalla filosofia del Gioberti all’evangelismo antipapale, editrice Claudiana, Torino 1972
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