La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

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giovedì 21 gennaio 2016

Alla scoperta del territorio: santa Maria della Grancelsa a Casanova di Carinola



Situata in felice posizione ambientale, a mezza costa di un contrafforte del monte Massico, la piccola chiesa di Santa Maria della Grancelsa è facilmente raggiungibile dal centro di Casanova, piccolo borgo del comune di Carinola.
Questo interessante edificio può essere inquadrato nell’ambito di un fenomeno molto diffuso in epoca tardo-romana e alto-medievale: quello della riutilizzazione di struttura architettoniche preesistenti, di solito ville romane, che in relazione alle mutate vicende storiche e sociali, vedevano mutare la loro funzione. Rientrante, pertanto, in una siffatta tipologia, l’attuale struttura di modeste dimensioni, sorge, probabilmente, sui resti di una villa romana molto più estesa.



In base ai pochi e frammentari dati di cui si dispone, si sa che l’edificio, in quanto struttura religiosa, dipendeva, fin dall’XI secolo, dall’Abbazia di san Vincenzo al Volturno, il che ne confermerebbe l’adesione alla regola benedettina, e la sua originaria destinazione a monastero.


L’attuale struttura è quella di una piccola cappella, munita di una cisterna e pochi altri spazi, eretta dai fedeli a Santuario. E’ da rilevare, al suo interno, al di sotto di un recente dipinto, la presenza di una affresco molto più antico, di cui tuttavia, non si conosce molto. 
Chiusa per gran parte dell’anno, viene aperta in occasione delle celebrazioni per la festa della Madonna della Grancelsa, a cui il santuario è dedicato.



Il testo è tratto da 
Carinola tra storia e immagini, 
edito a cura di Lagambiente, circolo Nuova Calenum,1998

domenica 13 dicembre 2015

Chiesetta della Madonna della Neve tra i borghi di San Felice e Corbara


La chiesetta della Madonna della Neve nascosta fra i colori dell' autunno.



PREGHIERA ALLA MADONNA DELLA NEVE

Vergine Immacolata bianca e pura 
piu' della neve, stendi su tutta la tua terra un candido
manto della tua neve, della tua purezza, della
tua innocenza, della tua bellezza.
Rendi i nostri cuori bianchi e simili alla neve;
puri, innocenti,, belli agli occhi di Dio.
Amen






Si veda anche l'altro post pubblicato precedentemente:
http://lebellezzedelmassico.blogspot.it/2015/05/sul-sentiero-per-corbara.html


giovedì 22 ottobre 2015

Teano. “Giotto – L’Italia ed i luoghi”, in mostra il Crocifisso di scuola giottesca



La città di Teano sarà parte del circuito tendente ad unire l’Italia con l’arte dal titolo “Giotto – L’Italia ed i luoghi” un progetto del Ministero dei Beni Culturali realizzato nell’ambito di Expo 2015.
Dieci città in 35 meravigliose tappe con un unico filo conduttore Giotto e la scuola giottesca, da Firenze a Milano, Padova, Rimini, Roma, Assisi, Perugia ed infine Teano per giungere fino a Napoli.
Giotto, infatti, lavorò a Napoli dal 1328 al 1333, su incarico di Roberto D'Angiò.
Oggi, purtroppo, non resta molto del  grande lavoro sia suo che dei collaboratori di bottega.  Molti affreschi e opere furono grattati via già dal Cinquecento per essere sostituiti da motivi più affini ai gusti dell'epoca. Qualcosa, però è rimasto. A cominciare dai frammenti pittorici nel coro delle clarisse all'interno della chiesa di Santa Chiara, il primo cantiere aperto da Giotto a Napoli, nel 1328. 
Un'ulteriore testimonianza è nella sala Maria Cristina, con una Crocifissione attribuita a Maestro Delle Vele, già attivo nella basilica inferiore di Assisi. Nell'ex refettorio dei frati, oggi oratorio delle monache, è inoltre raffigurata l'allegoria della Mensa del Signore del 1332, di Maestro Giovanni Barrile.
Ancora, nel 1329 re Roberto affidò a Giotto i lavori in Castel Nuovo, che durarono fino al 1333. Di quell'opera, decantata dallo stesso Petrarca, oggi restano soltanto tracce di piccole decorazioni attorno ai finestroni. Altre tracce giottesche, ancora, nei colori di Roberto d'Oderisio sulle pitture dei "Sette sacramenti" e del "Trionfo della Religione" nella chiesa dell'Incoronata. Si aggiungono gli affreschi a Santa Maria Donnaregina Vecchia e nella Cappella Brancaccio di San Domenico Maggiore di Pietro Cavallini (antecedenti al 1312) e quelli sulle Storie della Vergine e di Maria Maddalena, di Maestro di Giovanni Barrile e Montano d'Arezzo.
Il viaggio continua anche fuori Napoli, precisamente nella chiesa di San Clemente a Teano, con uno splendido crocifisso di ispirazione giottesca, risalente al 1330.
Il magnifico crocifisso su tavola fu rinvenuto fra le rovine della chiesa, semidistrutta dalle incursioni aeree del 1943, e venne restaurato dalla Soprintendenza di Napoli. Dopo una iniziale attribuzione a Roberto d’Oderisio è stato assegnato al napoletano Maestro di Giovanni Barrile, attivo nella bottega giottesca del cantiere di Castel Nuovo.

Teano, Cattedrale, piazza Duomo
Dal lunedì al sabato ore 8,30-12
domenica 8,30-12 e 16-19

info 340 5585152



Testo tratto dal web
Foto di Salvatore Bertolino

lunedì 8 giugno 2015

Carinola. Presentazione del volume "Carinola sacra" di Corrado Valente

Sabato 20 giugno 2015 alle ore 18.30 presso il Convento di san Francesco a Casanova di Carinola (Caserta) avrà luogo la presentazione del volume di Corrado Valente "Carinola sacra”, Armando Caramanica Editore.


Interverranno: 
dott. Roberto Carmine Leardi  (Storico dell’arte, cultore della materia Università degli Studi di Salerno, DISPAC); 
Ph. D. avv. Rosa Di Maio (Consigliere con delega alla Cultura del Comune di Carinola);
Ph. D. arch. Cesare Crova (Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro. Coordinatore comitato scientifico Officium – Collana di studi e ricerche); 
Ph. D. arch. Francesco Miraglia (Cultore della materia in Restauro II Università di Napoli); 
Prof. arch. Luigi Guerriero (Professore associato di Restauro Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale “L. Vanvitelli” II Università di Napoli).  

Sarà presente l'autore.



È un viaggio attraverso la storia, l’arte e la conservazione del patrimonio culturale di un’antica sede diocesana: Carinola sacra… Non sono semplici rimandi della memoria o accurate analisi storico-artistiche dei luoghi dello spirito, quanto la simbolica riapertura di un “rotolo” che racconta quanto è stato scritto e fissato per la futura e vitale riappropriazione di quei “luoghi”.
+ Orazio F. Piazza

Vescovo della Diocesi di Sessa Aurunca

mercoledì 27 maggio 2015

Sul sentiero per Corbara

Chissà quante volte stanchi viandanti delle campagne sessane provenienti o diretti a Cascano, Corbara o addirittura Roccamonfina, si sono soffermati davanti a questa chiesetta, segno tangibile di devozione popolare. I nostri “vecchi” mettevano il sacro dappertutto, quindi possiamo immaginare quanti segni di croce, più o meno istintivi o consapevoli, siano stati ripetuti davanti a questa chiesa e quante preghiere a fior di labbra e quanti ringraziamenti per mali scampati o per la faticosa giornata appena trascorsa.




Oggi percorrere antichi sentieri e luoghi nascosti consente di riappropriarsi di vecchi costumi ed usi consolidati nei secoli e rendersi conto di come la fede sia stata l’unica arma a disposizione di tanti per affrontare malattie, pestilenze, avversità naturali e difficoltà personali.



Ho trovato questo vecchio manufatto, percorrendo la strada che da Cascano porta a Roccamonfina, per pura curiosità mi ero addentrato nei piccoli borghi di Gusti e di San Felice, proprio sul sentiero che da San Felice poi porta alla Corbara.
Un’antica chiesetta di cui non sono riuscito a conoscere né le origini della sua costruzione,  né la dedicazione. La conservazione è precaria e la qualità artistica non eccelsa, ma quando appare alla vista nascosta dalla fitta vegetazione, è di un grande effetto, piena di misticità.






Fermati o viandante.  Eleva una preghiera!
Queste semplici parole, o altre di simile significato accompagnano le immagini sacre lungo i sentieri, nei paesi, sulle facciate delle case, sulle edicole sacre.
Ogni paese, ogni frazione, ogni borgo del nostro territorio ha il suo angolo dipinto con la Madonnina o la sua chiesetta diruta e consumata dal tempo: è l’occasione per riscoprire tragitti meno frequentati, indagare un territorio straordinario e rinnovare il senso di appartenenza alla nostra comunità.


Fermati o viandante!
diciamo a chiunque, con un percorso a ritroso nella storia, voglia ritrovare le radici della comunità cui appartiene e quindi le sue.




venerdì 22 maggio 2015

Il monastero di santa Caterina a Teano

Teano. Monastero di santa Caterina
Teano. Monastero di santa Caterina: la lunetta al di sopra del portone di ingresso
Teano. Monastero di santa Caterina

Fondato nel XIV secolo proprio nel centro di Teano, inizialmente con l’intenzione di ospitare fanciulle povere, il monastero di santa Caterina è forte di una tradizione monastica femminile che in queste terre conta più di dodici secoli. Anche se oggi la comunità è ridotta rispetto a quella del passato, le funzioni religiose continuano a svolgersi in un’atmosfera di letizia e di pace: ad esse posso partecipare i fedeli, specialmente nel periodo che va dal 21 marzo all’11 luglio, quando si tengono celebrazioni speciali in onore di san Benedetto.

Teano. Monastero di santa Caterina:  accesso al complesso monastico
con la grata e la ruota tipiche dei monasteri di clausura

Un tempo queste sorelle tanto amate dalla cittadina di Teano erano dette “sepolte vive” per la rigida clausura e l’osservanza della regola che non consentiva loro nessun contatto con l’esterno.

Teano. Monastero di santa Caterina.
Gli edifici circostanti

Oggi la comunità ha diminuito il proprio regime di isolamento, anche per il fatto che tutto attorno è cresciuto un vasto comprensorio di edifici. Inoltre, nel 1926 le suore hanno rotto la propria solitudine totale unendosi all’ordine delle benedettine del Santissimo Sacramento, fondato a Parigi nel 1653 da Mectilde de Bar e introdotto in Italia nel 1880 da Maria Teresa Lamar.

Testo tratto da: Chiara Giacobelli, 1001 monasteri e santuari in Italia da visitare almeno una volta nella vita, Newton Compton editori. 














Foto: Salvatore Bertolino

lunedì 18 maggio 2015

Borgo Sant'Anna tra le ville di Carinola



S. Anna, un antico borgo del comune di Carinola, nella zona delle ville, tra San Donato e Ventaroli, ha il suo fulcro nella quattrocentesca casa Ciocchi la cui chiesa privata  è appunto dedicata al culto di S. Anna. Dicata Divae Anna cioè "Dedicata alla Divina Anna" è la scritta in latino che campeggia nell'abside sotto un affresco che raffigura appunto S. Anna e S. Gioacchino, i genitori della Vergine e davanti a loro una fanciulla che vuole rappresentare appunto la Vergine Maria.
E' un luogo splendido di pace dove si possono ammirare affreschi di pregevole fattura come lo stemma  della famiglia Ciocchi che decora il soffitto dell'androne dopo il portone d'ingresso oppure i motivi ornamentali di casa Anfora.

Proprietaria della chiesa è appunto la famiglia Ciocchi da anni trapiantata a Napoli e che a Carinola ritorna per l’occasione della festività di S. Anna. 
E’ anche l’occasione per trovare la chiesa aperta e poterla visitare.









Testo tratto da: www.Carinola.net (un grazie all'amico avv. Enzo Ceraldi)
Foto: Salvatore Bertolino