La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

domenica 24 aprile 2016

Le esperienze editoriali della classe operaia: "L'Informatore - giornale operaio della Sit-Siemens di S. Maria C.V." di Paola Broccoli

Il giorno 27 aprile 2016, presso la Sala Conferenze della Biblioteca Diocesana, in piazza Duomo, 11 – Caserta, alle ore 18:00, promossa dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “S.Pietro”, si terrà la presentazione del libro di Paola Broccoli, dal titolo “L’Informatore – giornale operaio della Sit-Siemens di S.Maria Capua Vetere”.






Interverranno 
Luigia Grillo, Direttore Archivio di Caserta
Pasquale Iorio, Piazze del Sapere
Giovanni Cerchia, Docente dell’Università del Molise
Amedeo Lepore, Assessore alle Attività Produttive della Regione Campania, introdurrà don Nicola Lombardi, Direttore ISSR “S. Pietro”
Modera Enzo Mulieri, Giornalista de “Il Mattino”.
All’evento sarà presente Adelchi Scarano, Responsabile Commissione Operaia ex PCI di Caserta, e vi saranno le testimonianze di ex dipendenti della Sit-Siemens, Antimo de Luca e Renato Ferraro.

L’investimento industriale nel meridione paga dazio doppio rispetto al resto del Paese. Se le Regioni italiane industrialmente più produttive sono in crisi, la mancanza di infrastrutture, la presenza invasiva e capillare della criminalità organizzata, un sistema di imprese che opera in nero, la subalternità di una politica piegata ad interessi volti a distruggere i territori, ritardi di ogni genere, l’indifferenza del Governo e l’inconsistenza delle politiche attuate, sono tutti fattori che fanno del sud Italia, ancora, una “Questione Mezzogiorno”. Se a questo si aggiungono quelle agevolazioni agli “industriali” mascherate da incentivi pubblici all’industria, allora è chiaro che settori interi come la Saint-Gobain, la Indesit, la Face-Standard, la GTE, la 3M, l’Olivetti, la Sit-Siemens, spariscono appena finiscono gli “aiuti” pubblici.

Nelle fabbriche di allora però, grazie al comportamento dei lavoratori, al loro impegno al di fuori dell’orario lavorativo, oltre la preoccupazione di mantenere il posto di lavoro, c’era una naturale voglia di partecipazione, di informazione, di organizzazione, di vera e propria democrazia, proiettata verso il miglioramento delle condizioni sociali e lavorative di ognuno. Già l’idea di un giornale operaio, edito all’interno di una fabbrica, in rapporto con il mondo operaio di altre esperienze di fabbrica, sembra storia di altri tempi. In ogni caso questo libro porta alla memoria sensibilità ed esperienze che ancora oggi possono essere di esempio.

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