Il
Palazzo settecentesco “Tarcagnota” è situato lungo il corso Vittorio
Emanuele nel centro storico di Mondragone, a pochi passi dalla piazza Umberto
I, e subito dopo la Basilica Minore di Maria SS. Incaldana.
Il
palazzo sviluppa lungo il corso V. Emanuele il prospetto principale della
lunghezza di circa 60 ml, articolato in massima parte su tre ordini ad
eccezione dell’angolo destro dove si arresta al secondo ordine. Esso è un
tipico esempio di residenza nobiliare del XVIII secolo, con impianto originario
a pianta rettangolare con due corti, una aperta verso il giardino, l’altra
chiusa.
L’edificio
presenta due accessi sul fronte principale, attraverso altrettanti portali,
mentre un terzo accesso è situato sul lato destro dell’edificio, in prossimità
del sagrato della Basilica di Maria SS. Incaldana.
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Rappresentazione grafica del prospetto principale di Palazzo Tarcagnota
(disegno di V. Zona, da Monumentalia, Frammenti di memoria, Mondragone 1995) |
Attraverso
l’accesso principale si raggiunge una corte aperta verso il giardino, nella
quale trova posto quanto resta della dependance del giardiniere, un piccolo
edificio su due livelli con il tetto ad una sola falda, costruito sulle antiche
mura della città, e adiacente stalla e capanno per gli attrezzi, di epoca
successiva.
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Mondragone, Palazzo Tarcagnota, ingresso principale |
Il
portale è arricchito da due paracarri aventi forma di tronco di colonna
striata, sormontati da calotte e alla sua sommità vi sono ancora i tre ganci
che sorreggevano lo stemma nobiliare trafugato alcuni anni fa ad opera di
ignoti.
Tale stemma raffigurava la dea della caccia Diana, con in mano una
frusta ed un animale somigliante ad un serpente posto in mezzo a due cani in
corsa, mentre nella parte inferiore un cane tra elementi floreali è in stato di
“punta”. Tali figure giacciono su uno scudo sormontato da una corona gigliata.
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Mondragone, Palazzo Tarcagnota, edicola sacra |
Sul
lato destro del portale, nella parte alta, un’edicola sacra con crocifisso.
Attraverso
una scala in marmo coperta da volta a botte, si raggiunge l’appartamento
nobiliare, posto al primo piano dell’edificio, che presenta una tipologia di
ambienti disposti a L attorno ad un ampio salone il cui soffitto è impreziosito
da un grande affresco. Dall’appartamento nobiliare si accede ad un ampio
terrazzo, prospiciente una seconda corte attorno alla quale gravitava l’area
destinata alla servitù, con accesso dal secondo portale sul corso V. Emanuele. Infatti in
questa seconda corte sono localizzati, al piano terra, tutti i servizi: il forno,
il pozzo, la dispensa, il lavatoio in pietra di cui ancora rimangono tracce.
Sulla
sinistra una scala su semivolte a botte porta ai livelli superiori dove erano
le stanze della servitù ed, al secondo piano, un grande terrazzo che abbraccia
la corte per tre lati.
Sul
giardino il prospetto è singolare, caratterizzato, al piano terra, da un
porticato con archi a sesto ribassato e pilastri in tufo, al primo livello il
porticato è chiuso da verande in ferro con vetrate policrome, mentre al secondo
livello un arretramento dei volumi lascia il posto ad un terrazzo.
L’ala destra
del fabbricato presenta caratteristiche diverse rispetto al resto. L’angolo
prospiciente la chiesa del Vescovato (Basilica minore di S. Maria Incaldana) è
realizzato su due soli livelli e presenta decorazioni e fregi diversi da quelli
della facciata principale dell’edificio.
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Mondragone, Palazzo Tarcagnota, mascherone esistente sul lato destro del portone principale |
Nel corso delle ultime
guerre la facciata dell’edificio su corso Vittorio Emanuele fu martoriata dai
bombardamenti. La ricostruzione avvenuta nel dopoguerra ha comportato il
rifacimento di parte della muratura, di alcuni solai, e la ricostruzione delle
decorazioni originali distrutte. Sono ancora oggi evidenti i segni delle
diverse tecniche costruttive e dei diversi materiali utilizzati.
Il 26 agosto 1988 il “Palazzo nobiliare del ‘700 detto Tarcagnota”
è dichiarato di particolare interesse ai sensi della legge 1 giugno 1939, n. 1089 ed è sottoposto a tutte le disposizioni di tutela contenute nella legge
stessa.
Nel 2002 il palazzo “Tarcagnota” è stato acquistato dal Comune di
Mondragone.
Breve
storia dei Tarcagnota di Mondragone (oggi estinti)
D’origine greca, Giovanni Tarcagnota, progenitore dei Tarcagnota di Mondragone, nacque a Gaeta, si pensa
verso la fine del secolo XV, appartenente ad una famiglia ricca e nobile,
emigrata nel 1453 in Italia dalla Morea dopo la caduta di Costantinopoli per
mano dei turchi.
Da una recente bibliografia a cura di Gennaro Tallini aggiornata anche alla luce di alcuni manoscritti rinvenuti presso la Biblioteca "Bertoliana" di Vicenza, sappiamo che Tarcagnota fu autore di moltissime opere, alcune addirittura ristampate varie volte, tra queste: Del sito et lodi della città di Napoli, oltre che di
un poema intitolato L’Adone, che tradusse diverse opere dal latino e che
morì intorno all'anno 1566.
Il trasferimento dei Tarcagnota in Italia è descritto
dallo stesso Giovanni nella sua Storia universale, dove narra che, nella
guerra con Maometto II moriva il bisnonno Michele Tarcagnota, “che con la morte
sua, fè l’onore della sua famiglia”, lasciando in difficoltà il figlio Dimitro
con la moglie Paleolongina e tre bambini, e costringendolo a riparare a Corfù.
A breve distanza, morirono anche Dimitro e sua moglie ed i figli vennero
accuditi, pare, da una sorella di Dimitro.
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Frontespizio del libro
Delle Historie del mondo di M. Giovanni Tarcagnota |
Dopo varie vicissitudini approdarono
a Gaeta, dove frequentarono la casa del Conte di Altamira. Tracce del
trasferimento dei Tarcagnota a Mondragone risalgono alla fine del secolo XVI,
in atti del Bilancio del Reame di Napoli, degli anni 1591 e 1592, dove risulta
un Paolo Tarcagnota per l’Uffizio di Portolano della Rocca di Mondragone.
La
definitiva permanenza dei Tarcagnota a Mondragone è testimoniata dai documenti
conservati presso l’Archivio Storico dello Stabilimento dell’Annunziata di
Gaeta, nei quali sono descritte le trattative (avviate nel 1876 e concluse nel
1881) per l'acquisto di un fondo denominato “Lenze” da parte dei fratelli Pasquale
e Michele Tarcagnota del fu Nicola, “proprietari domiciliati e residenti a
Mondragone”.
Giovanni Tarcagnota sarà sindaco di Mondragone per il periodo 1833-1835 e dal 1851 al 1854.
Michele Tarcagnota sarà vicesindaco di Mondragone nel 1876 e sarà
addirittura sindaco dal 1895 fino al 1909, dopo essere stato consigliere
provinciale per il Mandamento di Carinola tra il 1875 e il 1890, suo figlio
Giovanni sarà consigliere provinciale per il collegio di Mondragone dal 1952 al
1956.