Da sempre il toponimo Cascano evoca la produzione locale di manufatti in creta o
terracotta: cannate, mummoli, pignatielli e tiani di varia e pregevole fattura.
Lo scopo di questa manifestazione organizzata dalla Pro Loco di Cascano Gallicanum “Tra le Vie del Borgo”, giunta quest'anno alla sua terza
edizione, è proprio quello di celebrare Cascano capitale dell’artigianato
Aurunco.
Una giornata dedicata all’artigianato, alla
cultura, al folk, alle vitalità di un borgo speciale ed unico come Cascano.
Un interessante itinerario creato tra viuzze e piazze del Borgo, tra
musica e degustazioni, tra esposizioni e giovalità. L’occasione per ammirare la
produzione locale non solo di prodotti in creta, ma anche quella dei manufatti
in vimini, con pregevoli dimostrazioni della tecnica di intreccio.
Saranno riaperti al pubblico palazzi ed
abitazioni chiuse da anni con gli androni che diventeranno esposizioni di
artigianato locale, mostre d’arte e di fotografia, ma anche luoghi per
degustare gli ottimi prodotti della campagna sessana.
Gli antichi mestieri: il vasaio
Giusy De Simone
Il vasaio, un antico mestiere che vede in
Cascano frazione di Sessa Aurunca il ripetersi di una tradizione che ha i
connotati di una vera e propria arte. Anche se, nella vicina Teano sono state
ritrovate nelle necropoli risalenti al IV secolo a.C. tracce di vasi a vernice
nera firmati non solo con il nome dei vasai che li avevano realizzati ma
apposta in calce la menzione del luogo di fabbricazione: upsatuh sen Tiianei
(operati sunt Teani) ovvero fatti a Teano. Il vasellame a vernice nera era
proprio dell’intera area, la tecnica consisteva nel ricoprire la superficie del
vaso con uno strato di vernice che cotta in ambienti con poco ossigeno
produceva una copertura nera e lucida. Una delle sue caratteristiche è quella
di essere praticamente impermeabile ai liquidi ed è per questa ragione che ha
svolto funzioni di vasellame da mensa fino al I secolo a. C quando viene
gradualmente sostituita dalla ‘terra sigillata’, la cui caratteristica
principale è una vernice rossa, più o meno chiara e la decorazione a rilievo,
modellata, impressa o applicata. Il mestiere del vasaio rispondeva alle
esigenze quotidiane di sopravvivenza, i suoi oggetti avevano una destinazione
d’uso precisa e fondamentale per le esigenze quotidiane ovvero cucinare,
conservare, cuocere trasportare ogni sorta di alimenti e bevande. Il tornio da
vasaio è solitamente verticale ed è costituito da un'asse che collega un piatto
circolare superiore con un disco inferiore in legno che viene fatto ruotare con
i piedi, dandogli la velocità necessaria per realizzare il vaso. Saper dosare
la velocità e coordinare i movimenti indica la maestria del vasaio, un mestiere
antico, ostinatamente attuale nonostante le origini siano alquanto
antiche. E' un lavoro che richiede molta fantasia,
creatività e, soprattutto, molta pazienza. La materia prima utilizzata nella
bottega del vasaio è la creta. Per fare un vaso bisogna: amalgamare bene la
creta, precedentemente sgrassata con segatura di legno e combustibili minerali,
finché diventi un impasto omogeneo, si formano quindi dei panetti che vengono
messi sul tornio dove le mani abili dell'artigiano modellano vasi di varie
forme e dimensioni che, fatti asciugare, vengono poi infornati. Terminata la
cottura si aspetta che si raffreddino e si passa alla fase della pittura e qui
la fantasia non ha limiti. Questo è uno dei mestieri più antichi ma sono pochi
i giovani che vi si avviano, perché comporta dei sacrifici: si lavora per più
di otto ore al giorno e ci vuole del tempo prima di vedere il lavoro finito.