La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

lunedì 8 novembre 2021

La conoscenza del Territorio: la Torre di Pandolfo Capodiferro o Turris ad Mare


La Turris ad Mare in una cartolina prima della grande guerra

Foto tratta da:
Torre Pandolfo Capodiferro
Catalogo per la promozione e la sensibilizzazione finalizzata alla conoscenza del territorio
,
Ada Restauri, 2015

A poca distanza dall’antica Minturnae, sulla sponda sinistra del Garigliano, sorgeva un monumento testimone di alcune tra le più importanti e significative battaglie del meridione dal Medioevo al Risorgimento italiano: la Turris ad Mare, conosciuta meglio con l’appellativo di Torre di Pandolfo Capodiferro.

Nell’autunno del 1943, tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre le truppe tedesche in ritirata devastarono il territorio, facendo saltare in area tutte quelle fabbriche che potevano rappresentare un pericolo al loro arretramento. Tra queste, purtroppo, la Turris ad Mare  che con i suoi oltre venticinque metri di altezza era un punto di vista privilegiato per le armate alleate. In questo modo scomparve uno dei pochi monumenti che conservavano ancora, inalterata, tanta forza di vita e potenza di suggestione.



I ruderi della Torre 


I ruderi della Torre 


I ruderi della Torre 



I ruderi della Torre 




I ruderi della Torre dalla sponda destra del Garigliano


La Torre aveva resistito per circa mille anni, è infatti ipotizzabile la sua costruzione tra il 961 ed il 981 sulla base di due epigrafi esistenti sulla torre stessa e la sua edificazione voluta da Pandolfo Capodiferro, principe di Benevento e di Capua dal 943 al 981,  per celebrare la vittoria della Lega Cristiana contro i Saraceni che si erano stabiliti nella piana del Garigliano tra la fine del IX e gli inizi del X secolo.


Iscrizione della Torre di Pandolfo

HANC QUONDAM TERRAM VASTAVIT GENS AGARENA
SCANDENS HUNC FLUVIUM FIERI NE POSTEA POSSIT
PRINCEPS HANC TURRIM PANDOLOHUS CONDIDIT HEROS
UT SIT STRUCTORI DECUS ET MEMORABILE NOMEN




La fabbrica era stata testimone in circa dieci secoli della storia del territorio ed era sopravvissuta ad alcune importanti battaglie combattute sulle rive del fiume Garigliano, nel 1503 tra francesi e spagnoli per la conquista del Regno,  nel 1860 tra piemontesi ed esercito borbonico, ed ancora nel 1815, durante la campagna italiana di Murat, tra napoletani e austriaci.




 


  

Bibliografia di riferimento:

  • Cesare Crova, Cenni sulla Torre di Paldolfo Capodiferro alla foce del fiume Garigliano e brevi riflessioni su una sua proposta ricostruzione, in Nella Terra di Fina scritti in memoria di Vittorio Ragucci, Caramanica editore, 2014 
  •  Torre Pandolfo Capodiferro. Catalogo per la promozione e la sensibilizzazione finalizzata alla conoscenza del territorio, Ada Restauri, 2015





sabato 6 febbraio 2021

"La Chiesa vecchia" a Sant'Andrea del Pizzone

“Alcune chiese si suole dire che appartengono 
alla categoria minore per i caratteri di 
estrema semplicità costruttiva e formale, 
ma certamente esse risultano più vicine 
alla dimensione umana che non
 i grandi modelli architettonici.”

 



Sant'Andrea del Pizzone di Francolise. Santa Maria delle Grazie o Chiesa vecchia 

  

La chiesa, dedicata a S. Maria delle Grazie, si apre nella piazzetta denominata “Chiesa Vecchia”. 

La semplicità e la povertà sono caratteristiche peculiari di questa chiesa. L’ubicazione del manufatto, a margine della strada e a confine con la campagna, ne fa un esempio molto suggestivo per la sua struttura architettonica ad unica navata absidata con campanile in facciata, inusuale nella tipologia costruttiva locale. La chiesa è preceduta da un ampio sagrato che è stato di recente realizzato in basolato vulcanico con inserti di pietra bianca locale. 

La facciata, orientata a est, colpisce per la semplicità e l’eleganza della struttura architettonica che presenta, oltre alla porta d’ingresso, solo due semplici finestre schermate da inferriate. Nel lato esposto a sud, privo di intonaco, si nota una teoria di archi realizzati in tufo vulcanico. 

Caratteristico è il campanile sotto il quale si transita per accedere in chiesa; esso è sorretto da quattro colonne quadrate poggianti su dei basamenti in pietra. All’interno, questa piccola chiesa di campagna, che si sviluppa in senso longitudinale, presenta l’aula liturgica idealmente divisa dalla parte presbiterale da un salto di quota in corrispondenza dell’arco centrale che funge da appoggio alla copertura in legno. Sia sulla parte absidale sia sulle pareti della navata sono presenti brani di pregevoli decorazioni a fresco. In particolare si nota una teoria di Santi nell'abside. Altre figurazioni si trovano sulle pareti perimetrali, ma gran parte di esse sembrerebbe essere al di sotto dello scialbo. 

La copertura è costituita da un’orditura principale in travi di castagno e da un’orditura minore su cui appoggiano le tegole alla napoletana, ben visibili anche dall'intradosso.




















Testo dal web
Foto: Salvatore Bertolino

venerdì 22 gennaio 2021

Mondragone. La Street Art

Un muro non è mai soltanto un muro,

ma un accumulo di vita.




Parcheggio comunale, Muro orientale

Opera realizzata il 24 febbraio 2024 in occasione della manifestazione 

#FreePalestine



Parcheggio comunale, Muro orientale

Opera realizzata il 24 febbraio 2024 in occasione della manifestazione 

#FreePalestine



Parcheggio comunale, Muro occidentale

Opera realizzata il 24 febbraio 2024 in occasione della manifestazione 

#FreePalestine



Parcheggio comunale, Muro orientale

Opera realizzata il 24 febbraio 2024 in occasione della manifestazione 

#FreePalestine




Tra Mondrian e Miro' i nuovi colori allo Skate Park




Tra Mondrian e Miro' i nuovi colori allo Skate Park




Tra Mondrian e Miro' i nuovi colori allo Skate Park





Skate Park Mondragone


Stencil di Frida Khalo allo Chalet Cin Cin

Stencil di Albert Einstein e Charlie Chaplin 











La Street Art da qualche anno si è andata sempre più consolidando, anche a livello internazionale, come espressione artistica protagonista della Città contemporanea. Tale forma d'Arte è capace di generare differenti modi di appropriazione dello spazio pubblico e, al tempo stesso, rivelare la molteplicità delle dinamiche sociali insite nello spazio urbano.

Ed è proprio nella strada (street) che tale espressione artistica ha trovato il supporto ideale passando dalla tela ai muri vergini e spesso abbandonati delle periferie urbane, stabilendo una connessione indivisibile tra arte e luogo, tra artista e individuo. 

L’origine di tale forma d’Arte può comunque essere fatta risalire agli anni settanta nella città di New York.


Il murales dedicato ad Antonio Taglialatela "Folle" per il Folle Fest 2019


Dopo essere stata guardata con sospetto per anni, quando non apertamente criticata, la Street Art oggi viene anche utilizzata per dare nuova linfa a periferie degradate e zone da rilanciare.

L’interesse pubblico per “l’arte di strada” è esplosa intorno al 2000, grazie anche agli stencil di Banksy. 


Il fenomeno ha assunto una tale portata globale che si stanno creando quasi ovunque veri e propri percorsi che permettono di trovare e visitare queste “rotte dell’arte” che, molto spesso, si collocano fuori dai classici itinerari turistici.

Niente corridoi con illuminazioni ad hoc e file chilometriche per entrare, l’ultima frontiera dell’arte contemporanea sono i “Musei a cielo aperto”.

 

Testo dal web, liberamente adattato










    



 

domenica 23 giugno 2019

I Summer Concert 2019 di Autunno Musicale

Ancora una volta Mondragone è fuori dal Circuito culturale musicale di Summer Concert di Autunno Musicale.
L’Associazione Anna Jervolino e l’Orchestra da Camera di Caserta propongono dal 29 giugno al 31 luglio Summer Concert, escursioni nei luoghi d’arte di Terra di Lavoro per occhi e orecchie curiose.
La Rassegna si articola in quattordici concerti e si svolgerà presso tre importanti siti artistici:
la Basilica di S. Maria in Foro Claudio di Ventaroli di Carinola (29 giugno, 7, 12, 21, 26 luglio);
il Museo archeologico di Teano (30 giugno e 6, 13, 21, 25, 28, 31 luglio);
il Chiostro di S. Domenico di Piedimonte Matese (23, 29 luglio) 
e proporrà altrettanti itinerari musicali: Contrasti, Etno & Colto, Pocket Orchestra: 4 mani all’Opera!





Nell’ambito del Ciclo Contrasti si potranno ascoltare programmi che oppongono pagine da Schumann a Poulenc, da Rota a Piazzolla, da Bach a Einaudi nonchè un percorso antologico sulla musica francese da Massenet a Chaminade a cura dei duo Claudio Mansutti & Federica Repini, clarinetto e pianoforte, Paolo Zampini & Primo Oliva, flauto e pianoforte, Endrio Luti e Federico Rovini, fisarmonica e pianoforte e il giovane pianista campano Emanuele Gentile, vincitore dell’ultima edizione del Concorso pianistico Le Camenae d’Oro.
Etno & Colto sarà articolato in Alma Latina, ciclo con musiche di Granados, de Falla e Turina, Piazzolla, Villa Lobos, Ginastera e Gardel a cura del violoncellista Ivo Scarponi e dalla pianista Moira Michelini, del chitarrista Enrique Muñoz, del pianista Josè Manuel Cuenca e della ballerina Raquel Parrilla Sanchez; Danzango, antologia di danze dal barocco al tango argentino a cura del Duo Gardel composto da bandoneonista Gianluca Campi e dal pianista Claudio Cozzani; un programma tra Swing Jazz e Klezmer proposto dal duo di clarinetto e pianoforte Antonio Puglia & Mariano Meloni e Scene Mediterranee, programma esclusivo dedicato alla musica greca contemporanea, dalle forti influenze etniche elleniche e balcaniche, a cura della pianista Erato Alakiozidou.
Pocket Orchestra / 4 mani all’Opera! costituirà, invece, un ciclo di concerti matinée al Museo archeologico di Teano con trascrizioni d’Autore per duo pianistico di celebri brani sinfonici e operistici. Mendelssohn, Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini, Leoncavallo, Mascagni e Grieg sono alcuni degli autori proposti dai duo pianistici Keira - Michela Chiara Borghese & Sabrina De Carlo -, Aurelio & Antonio Pollice e Mark-Solé Leris & Frederic Chauvel.
La manifestazione del Summer Concert 2019 si completa con il collaterale Festival Organistico in programma presso la Chiesa di S. Rocco di Pietramelara dal 30 Giugno al 26 Settembre. L'evento è realizzato con il patrocinio della locale Amministrazione Comunale ed in collaborazione con l'Associazione Amici dell’Organo diretta da Andreana Pilotti, che, insieme ad Alfredo De Francesco, Alessio Colasurdo, Mauro Castaldo, Antonio Varriano, Maria Teresa Roncone, Antonio Famiglietti e Michele Cafiero, saranno i protagonisti dei sette concerti in programma. 
La Rassegna è sostenuta dal MiBACT e dalla Regione Campania ed alla sua realizzazione collaborano il Polo Museale della Campania, Il Comune ed il Museo archeologico di Teano, l’Amministrazione Comunale, l’Associazione Byblos ed il Mucirama di Piedimonte Matese, il Comune e la Proloco di Carinola, il Comune e l’Associazione Amici dell’Organo di Pietramelara.




L’ingresso ai concerti è libero

sabato 22 dicembre 2018

I edizione del Presepe vivente nel borgo di Catailli

Catailli, un suggestivo borgo nel territorio di Conca della Campania, alle pendici del vulcano di Roccamonfina, ospita la I edizione del Presepe vivente di Civiltà contadina.

Appuntamento per il 26 dicembre 2018, ore 16,30... è tutto pronto!!





L'occasione per ammirare un Borgo contadino perfettamente conservato... ed in più la Casa del contadino, un vero e proprio Museo della Civiltà contadina.