La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

sabato 13 dicembre 2014

Il Museo Archeologico di Teanum Sidicinum



Il Museo fu inaugurato nel 2001 ed  è ospitato nel complesso monumentale del cosiddetto “Loggione e Cavallerizza”. L’edificio, costruito nel XIV secolo per volere della famiglia Marzano, è uno splendido esempio di architettura tardo-gotica con funzioni civili (fu tribunale, sala d’arma e sede del seggio dei nobili). In parte trasformato nei secoli successivi, esso conserva due navate coperte da volte a crociera, sorrette da archi ad ogiva risalenti all’impianto originario.



A differenza di altri Musei campani di antica fondazione, il Museo di Teano non ha tra le sue collezioni, raccolte private o fondi accumulatesi con il tempo, ma è strettamente legato al territorio, agli scavi sistematici ed alle scoperte archeologiche, talune straordinarie, avvenute nel corso degli ultimi decenni del XX secolo. In effetti le origini del Museo si possono far risalire  al 1999, quando la Soprintendenza Archeologica per le Province di Napoli e Caserta, con la partecipazione dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, allestì proprio nei locali che ospitano il Museo, una Mostra di materiali archeologici “Da Sidicini a Romani. La necropoli di Orto Ceraso a Teano”. I materiali archeologici provenienti dalla necropoli di Orto Ceraso, tempestivamente restaurati e studiati, rappresentarono il primo fulcro di un’esposizione che avrebbe poi visto l’apertura del Museo Archeologico, al fine di soddisfare esigenze scientifiche e didattiche e di proporre i contesti di rinvenimento di materiali di un intero territorio.

Copertina dell'opuscolo divulgativo della Mostra:
Da Sidicini a Romani. La necropoli di Orto Ceraso a Teano


Il Museo, oggi, ci racconta così, grazie all’esposizione di oltre mille reperti, la storia di una città e del suo territorio, dalla preistoria alla tarda antichità.
I nuclei principali delle sale sono essenzialmente costituiti dai resti votivi provenienti dai santuari dei Sidicini, in particolare dall’area sacra individuata in località Loreto e dall’edificio di culto pertinente all’area scavata presso fondo Ruozzo, che ha restituito una notevole quantità di ex-voto, statuette, vasellame e ceramica miniaturistica.
Notevole la raccolta di steli funerarie, provenienti proprio da Orto Ceraso, che rappresentano una classe di reperti di straordinaria importanza, in quanto forniscono significative testimonianze per le ricerche sulle civiltà che abitarono il territorio sidicino-teanese.

Stele funeraria di Manlius Statuleius




Il testo è liberamente tratto dalla Guida al Parco Regionale Roccamonfina-Foce Garigliano.

Foto di: ©2014.Salvatore Bertolino 

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