La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

giovedì 3 gennaio 2013

Cittadinanza onoraria di Santa Maria la Fossa per il prof. Giancarlo Bova


I volumi che  Giancarlo Bova ha dedicato a Santa Maria La Fossa:
“La chiesa di Maria SS. Assunta in Cielo in Santa Maria La Fossa. I Greci”, (2007) e
“I Più antichi documenti di S. Maria La Fossa. Greci ed Ebrei” (2012),
entrambi pubblicati a cura della Edizioni Scientifiche Italiane.


Sarà conferita domani 4 gennaio 2013 la cittadinanza onoraria al prof. Giancarlo Bova da parte del Sindaco di Santa Maria la Fossa, Antonio Papa, nel corso di una suggestiva cerimonia che si svolgerà a partire dalle ore 16,00 nei locali della Biblioteca comunale.
“Per essersi particolarmente distinto grazie alla sua attività di storico” e per essere “tra i maggiori studiosi del Sud Italia”. "Per aver con i suoi scritti contribuito a far conoscere un tesoro inestimabile che è rappresentato dalla chiesa madre intitolata all’Assunta".  

E’ questa la motivazione, su proposta unanime della giunta e voto altrettanto unanime del consiglio comunale, con la quale è stata conferita la cittadinanza onoraria al professor Giancarlo Bova, storico, paleografo e filologo italiano, editore di testi medievali.



Giancarlo Bova è stato discepolo di Jole Mazzoleni, della quale ha continuato l'opera di edizione delle pergamene di Capua. Ha prestato la sua opera come Consigliere di Amministrazione della Fondazione Marino Piazzolla (Roma) e ha collaborato con le Università di Napoli e Cassino. Ha fatto parte inoltre del Comitato scientifico di «Benedictina» (Roma) e ha collaborato con le riviste «Studi magrebini» (Istituto Universitario Orientale, Napoli), «Studi storici e religiosi» (Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, Capua) e «Capys» (oggi, Pontificia Facoltà Teologica, cit., Capua). Attualmente è membro della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, fa parte dei Comitati scientifici internazionali delle riviste «Theoretical and Empirical Researches in Urban Management» e «Management Research and Practice» dell’Accademia di Studi Economici di Bucarest; dirige le Collane «Corpus membranarum Capuanarum» e «Civiltà e radici di Terra di Lavoro», per conto delle Edizioni Scientifiche Italiane (Napoli).
In particolare, tra le sue opere si ricordano La vita quotidiana a Capua al tempo delle Crociate, gli studi sulle Scuole Mediche Capuane, sugli stanziamenti ebraici in Terra di Lavoro, sulla presenza di Daniti, Siriaci, Medici, Maccabei e Sadducei nella diocesi di Capua, sulla basilica di Sant'Angelo in Formis, sulle chiese di Santa Maria la Fossa, di Francolise, di Grazzanise e di San Prisco. Il 16 dicembre 1993 è stato relatore a Caserta al Convegno nazionale di studi sul tema Caserta e la sua diocesi in età moderna e contemporanea; il 19 giugno 2002 è stato relatore a Firenze al Convegno internazionale di studi Nuove ipotesi sull’origine della famiglia Medici; il 16 marzo 2007 ha partecipato a Napoli al Seminario di studio Tra storia e urbanistica.



Copertina del volume
“La Chiesa di S. Maria delle Grazie in Francolise”,
a cura della Edizioni Scientifiche Italiane.

Carinola. Mostra - Concorso Presepi 2012 -X edizione "Natività senza frontiere"



"L'immagine della Natività ha sempre incantato grandi e piccini. E' tradizione preparare il presepe, dove la nascita di Gesù Bambino viene rappresentato in ambienti, luoghi e con materiali ispirati dalla libera immaginazione di ognuno."

Continua fino al giorno 6 gennaio 2013 presso il prestigioso Palazzo Novelli di Carinola la Mostra-Concorso Presepi 2012, X edizione, "Natività senza Frontiere" organizzata dal C.I.F. -Centro Italiano Femminile- sezione di Carinola con il patrocinio del Comune di Carinola.
Sono esposti presepi realizzati da alunni e studenti delle Scuole di ogni ordine e grado, dagli Enti del terzo settore operanti sul territorio, dalla Casa Circondariale di Carinola, dalle Famiglie e dalle Parrocchie.
La premiazione dei lavori esposti si terrà domenica 6 Gennaio 2013 alle ore 17,00.








Nella stessa sala è ospitato in esposizione permanente un presepe che rappresenta uno scorcio di paesaggio di Carinola degli inizi dell'Ottocento.

Carinola, alcune scene dell'allestimento presepiale permanente presente nel palazzo Novelli 

mercoledì 2 gennaio 2013

Mondragone: antichi portali nel Casale di Sant'Angelo


Casale di Sant'Angelo






Casale di Sant'Angelo


La conoscenza di un luogo, sia esso una città, un borgo, una chiesa, un palazzo, implica, molto spesso, varcarne l’ingresso. 
L’ingresso pertanto si pone sia come il limite tra il chiuso e l’aperto, il privato ed il pubblico, sia come l’elemento visivo immediato, a volte simbolo del potere e del prestigio di una città o di una famiglia.
In piperno, pietra locale, travertino, marmi policromi, a volte in mattoni o semplice muratura, gli archi, le porte, i portoni rappresentano l’espressione visiva e celebrativa delle famiglie committenti, destinati a conservarne nel tempo il nome, il fasto e la storia.


Casale di Sant'Angelo



La chiave di volta, l’elemento centrale che congiunge i conci dei due semiarchi, ci fornisce spesso molte indicazioni: la datazione del manufatto, il nome o le iniziali del proprietario e qualche volta, opera di sapienti scalpellini dell’epoca, il blasone finemente lavorato nella dura pietra.


Casale di Sant'Angelo




Casale di Sant'Angelo




Nelle foto sono rappresentati vecchi portali di abitazioni e palazzi di Mondragone ancora esistenti che, se tutelati, recuperati e valorizzati, possono contribuire al mantenimento di un patrimonio di monumenti e di memorie che altrimenti andrebbe irrimediabilmente perduto. Sono aspetti della nostra città, a volte sconosciuti, che rappresentano lo svolgersi di una  storia millenaria che ha lasciato segni indelebili.



Casale di Sant'Angelo




Casale di Sant'Angelo





Casale di Sant'Angelo
 





domenica 30 dicembre 2012

San Silvestro: a Sessa Aurunca e Carinola è tempo di "buco-buco"


Gli strumenti popolari del "buco-buco"
in senso orario: il "putipù", il "triccaballacche" e la "tammorra".



Oggi è calato l’anno vecchio
e domani è l’anno nuovo
comm ce simm’ arrivati avuanni
ci arriveremo a ccà e cient’anni.

Con questa quartina ripetuta tre volte, continuata poi da un’altra contenente l’invocazione alla Vergine Maria perché liberi le case ed i paesi da malanni e da guai, termina il canto augurale del “buco buco”.
Un canto che la sera di San Silvestro, ultimo giorno dell’anno, attraverserà le campagne dell’agro sessano e carinolese, un canto augurale le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Si è ipotizzato addirittura la nascita di questo canto propiziatorio nell’Alto Medioevo quando i pellegrini attraversavano le nostre campagne per arrivare nelle Puglie e da lì imbarcarsi per la Terra Santa.
Un canto orale, tramandato di generazione in generazione e che, per questo, oggi trova alcune varianti tra quelli eseguiti in alcune frazioni di Sessa Aurunca, come a Lauro e San Castrese o Cascano oppure nel carinolese dove a Casanova assume il nome di “buche buche” ed a Casale dove è chiamato “santo Suliviesto”, cioè San Silvestro.
Ad eseguirlo formazioni musicali che si aggregano spontaneamente, senza un organico prestabilito, accompagnate da strumenti semplici, opera alcune volte degli stessi suonatori: troviamo così il “putipù”, una sorta di cassa di risonanza formata da un recipiente, una piccola botte, coperto da pelle con al centro un bastone in legno che frizionato emette un rumore cupo; il “triccaballacche”, tre martelli in legno che azionati tra di loro, i laterali contro il centrale, emettono il rumore caratteristico; lo “scetavaiasse”, formato da due bastoni in legno di cui uno liscio e l’altro con piccoli denti su di lato e cimbali sull’altro, ed ancora “tammorre”,"tac-tac" e "castagnette", a volte integrati da strumenti musicali più moderni: mandolino, chitarra e fisarmonica.

Il canto del "buco-buco" in occasione della presentazione del volume
 "Il buco-buco. Un canto della tradizione popolare aurunca tra storia e leggenda",
Carinola, 22 dicembre 2012

Il canto è sicuramente, come tutti i canti natalizi che ancora sopravvivono al sud, un canto di questua, ma ancor di più “un canto di esortazione alla redenzione spirituale”.

Il recente saggio a cura di Caterina Di Iorio e di Giovanni Loffredo “Il buco-buco. Un canto della tradizione popolare aurunca tra storia e leggenda” contribuisce in maniera determinante alla conoscenza ed alla comprensione di questa manifestazione folkloristica e quindi al suo recupero, conservazione e valorizzazione.

sabato 22 dicembre 2012

Buon Natale e felice Anno 2013



Cari lettori,

ho aperto questo blog, circa un anno fa, quasi per caso: durante una camminata sul monte Massico avevo avuto modo di fare alcune foto relative all’eremo di San Martino, a me sconosciuto, ed ero rimasto affascinato dalla bellezza del luogo e del paesaggio che si gode dall’alto, che decisi di far conoscere ad altri quelle bellezze. Decisi poi di allargare il campo postando notizie relative alla storia, ai personaggi, agli eventi ed ai siti di quello che è un vero e proprio distretto culturale: il territorio dei comuni di Sessa Aurunca, Cellole, Mondragone, Falciano del Massico e Carinola.

Il risultato di questo primo anno di attività durante il quale il blog ha superato i seimila contatti, di cui il 25% provenienti dall’estero, è per me lusinghiero e mi incoraggia a proseguire in questa attività.

Il blog può diventare, a mio parere, un punto di riferimento per tutto ciò che può portare alla valorizzazione ed allo sviluppo di un intero comprensorio, quale quello relativo a Monte Massico ed il territorio tra i fiumi Garigliano e Volturno, offrendo servizi per informare e divulgare “saperi e sapori”, diffondendo conoscenze di realtà locali, a volte sconosciute agli stessi abitanti del territorio, attivando attività e progetti di sviluppo sostenibile legati alla cultura locale.

Il blog come si legge nella nota contenuta in fondo alla pagina di apertura è aperto alla collaborazione di tutti quelli che ne condividono lo spirito e la tematica.

Vi ringrazio e auguro a Voi ed alle vostre Famiglie un Felice Natale ed un meraviglioso anno 2013.

Salvatore Bertolino

www.lebellezzedelmassico.blogspot.com