La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

domenica 7 giugno 2015

Mondragone. Sant'Angelo in fiore 2015



Petali e foglie recuperate nei giardini, nei campi o lungo i sentieri che portano al vicino monte Petrino, il verde intenso del mirto, il viola ed il rosso delle bouganvillea ed il giallo delle ginestre, unite a materiali poveri ed a quello che fiorai e semplici cittadini mettono a disposizione, per realizzare un tappeto che si snoda per circa 250 metri dalla chiesa di san Michele extra Moenia fino alla piazzetta di sant’Angelo per poi proseguire in via filosofo Taglialatela.
Tutto questo, con un lavoro preparatorio lungo e meticoloso, nel medievale Casale di sant’Angelo a Mondragone per onorare la processione del Corpus Domini.

Mondragone. Casale di Sant'Angelo
Il casale di Sant'Angelo costituisce insieme al casale di San Nicola ed a quello della Terra Murata (oggi rione Piazza) il nucleo originario del centro storico di Mondragone. Edificato lontano dal mare ed in prossimità della strada che conduce alla Rocca, era privo di cinta muraria.


Mondragone. Casale di Sant'Angelo

La manifestazione, giunta quest'anno alla III edizione, quindi piuttosto giovane rispetto ad altre Infiorate, si appresta a diventare un punto di riferimento nel territorio casertano, al pari di altri eventi che pure si svolgono nel Casale: la Fagiolata, che vedrà quest'anno la XXXVII edizione, (settembre 2015 in occasione della festività di san Michele arcangelo) ed il Presepe vivente che trasforma tutto il Casale in un angolo di Palestina.


Mondragone. Sant'Angelo in Fiore

Mondragone. Sant'Angelo in Fiore


Le origini delle Infiorate si fanno risalire al periodo Barocco nella Roma dei Papa, esattamente al 29 giugno del 1625, quando uno splendido tappeto di fiori con la riproduzione di immagini sacre fu realizzato in Vaticano nell’occasione della festa dei santi Pietro e Paolo. Si racconta che, negli anni che seguirono, addirittura il grande Bernini si sia cimentato in questa particolare arte.
Con gli anni la tradizione si è lentamente diffusa ed attestata in parecchi centri dell’Umbria e del Lazio ed in seguito Campania, Puglie e Sicilia.


Quest’anno a Mondragone sono stati all’opera 20 gruppi di infioratori che hanno realizzato quadri floreali con soggetti riferiti al tema “L’Eucarestia, fonte di accoglienza.


Mondragone. Sant'Angelo in Fiore



Mondragone. Sant'Angelo in Fiore


Mondragone. Sant'Angelo in Fiore


mercoledì 27 maggio 2015

Sul sentiero per Corbara

Chissà quante volte stanchi viandanti delle campagne sessane provenienti o diretti a Cascano, Corbara o addirittura Roccamonfina, si sono soffermati davanti a questa chiesetta, segno tangibile di devozione popolare. I nostri “vecchi” mettevano il sacro dappertutto, quindi possiamo immaginare quanti segni di croce, più o meno istintivi o consapevoli, siano stati ripetuti davanti a questa chiesa e quante preghiere a fior di labbra e quanti ringraziamenti per mali scampati o per la faticosa giornata appena trascorsa.




Oggi percorrere antichi sentieri e luoghi nascosti consente di riappropriarsi di vecchi costumi ed usi consolidati nei secoli e rendersi conto di come la fede sia stata l’unica arma a disposizione di tanti per affrontare malattie, pestilenze, avversità naturali e difficoltà personali.



Ho trovato questo vecchio manufatto, percorrendo la strada che da Cascano porta a Roccamonfina, per pura curiosità mi ero addentrato nei piccoli borghi di Gusti e di San Felice, proprio sul sentiero che da San Felice poi porta alla Corbara.
Un’antica chiesetta di cui non sono riuscito a conoscere né le origini della sua costruzione,  né la dedicazione. La conservazione è precaria e la qualità artistica non eccelsa, ma quando appare alla vista nascosta dalla fitta vegetazione, è di un grande effetto, piena di misticità.






Fermati o viandante.  Eleva una preghiera!
Queste semplici parole, o altre di simile significato accompagnano le immagini sacre lungo i sentieri, nei paesi, sulle facciate delle case, sulle edicole sacre.
Ogni paese, ogni frazione, ogni borgo del nostro territorio ha il suo angolo dipinto con la Madonnina o la sua chiesetta diruta e consumata dal tempo: è l’occasione per riscoprire tragitti meno frequentati, indagare un territorio straordinario e rinnovare il senso di appartenenza alla nostra comunità.


Fermati o viandante!
diciamo a chiunque, con un percorso a ritroso nella storia, voglia ritrovare le radici della comunità cui appartiene e quindi le sue.




venerdì 22 maggio 2015

Il monastero di santa Caterina a Teano

Teano. Monastero di santa Caterina
Teano. Monastero di santa Caterina: la lunetta al di sopra del portone di ingresso
Teano. Monastero di santa Caterina

Fondato nel XIV secolo proprio nel centro di Teano, inizialmente con l’intenzione di ospitare fanciulle povere, il monastero di santa Caterina è forte di una tradizione monastica femminile che in queste terre conta più di dodici secoli. Anche se oggi la comunità è ridotta rispetto a quella del passato, le funzioni religiose continuano a svolgersi in un’atmosfera di letizia e di pace: ad esse posso partecipare i fedeli, specialmente nel periodo che va dal 21 marzo all’11 luglio, quando si tengono celebrazioni speciali in onore di san Benedetto.

Teano. Monastero di santa Caterina:  accesso al complesso monastico
con la grata e la ruota tipiche dei monasteri di clausura

Un tempo queste sorelle tanto amate dalla cittadina di Teano erano dette “sepolte vive” per la rigida clausura e l’osservanza della regola che non consentiva loro nessun contatto con l’esterno.

Teano. Monastero di santa Caterina.
Gli edifici circostanti

Oggi la comunità ha diminuito il proprio regime di isolamento, anche per il fatto che tutto attorno è cresciuto un vasto comprensorio di edifici. Inoltre, nel 1926 le suore hanno rotto la propria solitudine totale unendosi all’ordine delle benedettine del Santissimo Sacramento, fondato a Parigi nel 1653 da Mectilde de Bar e introdotto in Italia nel 1880 da Maria Teresa Lamar.

Testo tratto da: Chiara Giacobelli, 1001 monasteri e santuari in Italia da visitare almeno una volta nella vita, Newton Compton editori. 














Foto: Salvatore Bertolino

lunedì 18 maggio 2015

Borgo Sant'Anna tra le ville di Carinola



S. Anna, un antico borgo del comune di Carinola, nella zona delle ville, tra San Donato e Ventaroli, ha il suo fulcro nella quattrocentesca casa Ciocchi la cui chiesa privata  è appunto dedicata al culto di S. Anna. Dicata Divae Anna cioè "Dedicata alla Divina Anna" è la scritta in latino che campeggia nell'abside sotto un affresco che raffigura appunto S. Anna e S. Gioacchino, i genitori della Vergine e davanti a loro una fanciulla che vuole rappresentare appunto la Vergine Maria.
E' un luogo splendido di pace dove si possono ammirare affreschi di pregevole fattura come lo stemma  della famiglia Ciocchi che decora il soffitto dell'androne dopo il portone d'ingresso oppure i motivi ornamentali di casa Anfora.

Proprietaria della chiesa è appunto la famiglia Ciocchi da anni trapiantata a Napoli e che a Carinola ritorna per l’occasione della festività di S. Anna. 
E’ anche l’occasione per trovare la chiesa aperta e poterla visitare.









Testo tratto da: www.Carinola.net (un grazie all'amico avv. Enzo Ceraldi)
Foto: Salvatore Bertolino

domenica 17 maggio 2015

Festa di Maggio (terza domenica): l'Infiorata a Casanova di Carinola




Festa di Maggio 2024





Le “infiorate” sono tappeti artistici di fiori e foglie realizzati soprattutto per la festività del Corpus Domini, ma non solo, nel caso specifico, siamo a Casanova, un borgo del comune di Carinola e l’occasione è fissata per la terza domenica di maggio, quando la statua della Madonna della Grancelsa viene portata in processione dalla chiesa parrocchiale al santuario della Grancelsa sulla collina retrostante il piccolo borgo. 






La notte che precede la domenica dell'Infiorata non si dorme nel piccolo centro, fino al mattino presto, tutti i cittadini, grandi e piccoli, sono sulla strada della Grancelsa a colorare i mosaici ed i quadri, fino a comporre un grande tappeto per tutta la lunghezza della strada; i petali, le infiorescenze, le foglie, i semi, i frutti essiccati, i fondi del caffè, precedentemente smembrati, poi lasciati a riposare nel buio umido di grotte e cantine si riconpongono alla luce del sole per prendere nuove forme.





Le infiorate sono realizzate spontaneamente componendo fiori e foglie sul percorso della processione religiosa; caricati, attraverso il contatto con il sacro, di una forza salvifica, in alcuni paesi, dopo la festa i fiori vengono buttati nei campi come benedizione per un buon raccolto e protezione dalla grandine. 

E' pia consuetudine raccogliere i petali dell'infiorata e spargerli nelle vigne per scongiurare il pericolo della grandine.
Giovanni Musolino, Barbarano storia civile Storia religiosa




Carinola, frazione Casanova, Festa di maggio, infiorata 2015



Le cronache storiche ci parlano delle origini delle Infiorate e fanno risalire l’inizio di questo evento artistico al periodo “Barocco”.


Infatti, la prima “infiorata” si fa risalire al 29 giugno del 1625, quando, in Vaticano, in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo fu realizzato uno splendido tappeto di fiori in cui venivano riprodotte immagini sacre e altri soggetti. Addirittura il grande Lorenzo Bernini è tra i primi a cimentarsi in questa particolare arte decorativa. 

Da quella data, lentamente la tradizione si diffuse in molti paesi e città, e tra queste, certamente tra le più belle e antiche, sono da ricordare l’Infiorata di Genzano (RM), Genazzano (RM), Arcinazzo Romano (RM), Ranzi (Pietra Ligure - GE), Fucecchio (FI), Spello (PG), Gambatesa (CB), Noto (SR) e in Campania, S. Valentino Torio (SA), Acropoli (SA), Cusano Mutri (BN),  Casanova di Carinola (Caserta) e da ultima il borgo medievale di Sant'Angelo di Mondragone (Caserta), cittadine dove questa manifestazione devozionale, coinvolgente e spettacolare, occupa un posto di grande rispetto nel quadro generale delle tradizioni artistiche e culturali di questi luoghi, tanto da essere diventati appuntamenti attesi tutto l’anno non solo dai cittadini, ma anche dall’incredibile numero di turisti che questo tipo di manifestazione è capace di attirare.








Il testo, tratto dal web e liberamente interpretato, 
e le foto sono dell'autore:

Salvatore Bertolino