La conoscenza di un territorio e dei suoi valori identitari costituisce non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza per le comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento e per una consapevolezza del valore, collettivo e individuale al tempo stesso, del patrimonio culturale locale, oltre che una condizione essenziale per la sua tutela e per la sua rinascita economica e sociale.

Knowing a country and its identity values is both the basis for a sense of belonging for local communities and the prerequisite for an appreciation and a true understanding of the single and collective importance of the cultural and territorial heritage. It is, moreover, the necessary condition to promote its protection and economic and social revival.

domenica 27 gennaio 2013

Carinola. L'associazione culturale "Matilde Serao" presenta le opere di don Amato Brodella


Sarà presentata domenica 3 febbraio 2013 alle ore 17,30 nella Cattedrale di Carinola la vasta produzione libraria di don Amato Brodella, parroco della Cattedrale di Carinola, originario di Mondragone, ma carinolese di adozione avendo svolto proprio a Carinola la maggior parte della sua vita sacerdotale.
L'evento è organizzato dall'Associazione Culturale "Matilde Serao" in collaborazione con il Comitato Festeggiamenti in onore di San Bernardo e San Martino che della città di Carinola sono i santi protettori. 
In apertura della manifestazione i saluti dei sindaci delle città dell'Agro Falerno e precisamente il dott. Luigi De Risi, sindaco di Carinola, il dott. Giovanni Schiappa, sindaco di Mondragone ed infine il dott. Giosuè Santoro, sindaco di Falciano del Massico. A seguire ancora i saluti dell'assessore alla cultura del comune di Carinola, avv. Rosa di Maio e quelli dell'Asociazione Culturale "Matilde Serao" che saranno portati dall'ing. Enrico Tuozzi, vice presidente, infine una breve introduzione da parte di Antonio Corribolo, dell'Associazione Culturale "Matilde Serao".
Gli interventi della serata saranno a cura del dott. Ugo Zannini, direttore del Museo Civico di Falciano del Massico e componente del Consiglio Nazionale dell'Archeoclub d'Italia; del dott. Francesco Miraglia, architetto e dottore di ricerca in Conservazione dei beni architettonici Seconda Università degli Studi di Napoli; del dott. Corrado Valente, architetto; del dott. Luigi Crimaco, archeologo e direttore del Museo Civico "Biagio Greco" di Mondragone; a seguire don Roberto Guttoriello, delegato  vescovile per gli studi storici; don Amato Brodella, autore delle opere in presentazione e S.E. Antonio Napoletano, vescovo di Sessa Aurunca.
Moderatore della serata il dott. Pierluigi Benvenuti, giornalista de IL MATTINO e componente il Consiglio Direttivo dell'Associazione Culturale "Matilde Serao".






Copertine di alcune delle opere presentate nel corso della manifestazione

lunedì 14 gennaio 2013

Il porto di Sinuessa: forse svelato il mistero


La via Appia in località Baiazzurra 
del comune di Sessa Aurunca 
Un gruppo di ricercatori del Laboratorio di Chimica Ambientale del Centro di ricerca ENEA di Portici sta  affrontando l’analisi dei fenomeni che hanno portato allo sprofondamento delle strutture portuali ascrivibili all’antica colonia romana di Sinuessa, i cui resti sono visibili nelle giornate di mare limpido a circa 10 metri di profondità sui fondali del Tirreno. 
Le rovine testimoniano l’importanza del porto commerciale della città romana fondata nel III sec. a.C., via di transito per tutto il bacino del Mediterraneo delle merci prodotte nella Pianura Campana,  tra cui il celebre vino Falernum. Sono stati, infatti, ritrovati a 10 metri sott’acqua, a circa 800 metri dalla linea di battigia, tra la località di Baia Azzurra e il rio San Limato  24 enormi blocchi rocciosi, tutti simmetrici, che servivano verosimilmente a delimitare i punti di attracco. E, a qualche centinaio di metri di distanza, più in prossimità della costa, un tratto di strada ben conservato, parallelo alla linea del litorale, nel quale i basoli sono ancora perfettamente distinguibili. Sono le tracce dell’antico porto di Sinuessa, colonia romana fondata nel 296 a. C. a difesa dell’accesso costiero dalla Campania Felix al Latium adjectum, da secoli sommerso dal mare.
I ricercatori dell’ENEA hanno avviato uno studio che, analizzando gli antichi tracciati viari e le opere marittime che si rinvengono lungo il litorale, tende a ricostruire le vicende che hanno interessato l’antica colonia. In particolare si è posta l’attenzione su un tronco viario che, stranamente,  si insabbia verso il mare, in prossimità della spiaggia di Baia Azzurra. L’asse viario appartiene all’importante snodo tra l’Appia antica e la via Domitiana. 

Ricostruzione grafica dei resti ritrovati ascrivibili al porto di Sinuessa 

Ricostruzione grafica dei resti ritrovati ascrivibili al porto di Sinuessa 

Fonte: YouTube. ENEA WebTV. Un porto sotto il mare: il mistero dell'antica Suessa


Workshop di Fotografia Naturalistica all’Oasi dei Variconi a Castelvolturno


In programma per sabato 19 gennaio 2013 il Workshop di Fotografia Naturalistica organizzato dall'Istituto Gestione della Fauna. La Zona a Protezione Speciale dei Variconi, all’interno della Riserva Naturale Regionale di Foce Volturno, darà la possibilità anche in pieno inverno di realizzare splendide fotografie di paesaggi, flora e animali, a distanza ravvicinata o in lontananza da capanno. Sarà possibile, inoltre, esercitarsi anche nella fotografia di reportage, sfruttando la presenza di ornitologi da riprendere durante le attività di inanellamento degli uccelli migratori.


Nell’occasione sarà anche presentato il programma di attività 2013 relativo a corsi di fotografia, workshop e escursioni fotografiche che l’Istituto Gestione della Fauna organizza per sostenere le proprie attività di conservazione.

Programma

Sabato 19 gennaio 


ore 9.00 Arrivo dei partecipanti presso l’ingresso dell'Oasi dei Variconi. Presentazione della giornata e delle attività in programma.
ore 9.30 - Workshop di fotografia: 3 Regole d’Oro per una buona fotografia.

ore 10.00 - esercitazione in campo - reportage sull’attività di inanellamento degli uccelli

ore 11.00 - esercitazione in campo - fotografia da capanno fotografia a distanza ravvicinata

ore 13 - pausa con colazione al sacco

ore 14,00 - esercitazione in campo - fotografia a distanza ravvicinata

ore 16.00 - esercitazione in campo - fotografie al crepuscolo

ore 17.00 - termine attività


Iscrizione e quota di partecipazione

La partecipazione è gratuita, comprensiva di tutoraggio da parte di fotografo professionista e partecipazione alle attività previste.
Le iscrizioni sono a numero chiuso, pertanto è obbligatoria la prenotazione che dovrà essere effettuata a mezzo email all’indirizzo: info@gestionefauna.com, comunicando: nome, cognome, indirizzo mail, recapito telefonico

Al momento della conferma dell’iscrizione al partecipante sarà inviata una scheda indicante consigli riguardanti aspetti logistici (abbigliamento, attrezzature, modalità di raggiungimento della Riserva, ecc.).


Ogni partecipante dovrà provvedere autonomamente a raggiungere la sede del workshop e dotarsi di colazione al sacco per la pausa pranzo.

La partecipazione agli eventi è sotto la responsabilità diretta dei partecipanti, chi è interessato potrà stipulare autonomamente una polizza infortuni.



Per informazioni e prenotazioni:
Gabriele de Filippo: tel. 339.6618468, e-mail: info@gestionefauna.com

sabato 5 gennaio 2013

FooF: a Mondragone il primo Museo del Cane in Italia


Il logo del Museo del cane
Il nostro territorio si arricchisce di un’altra eccellenza: è stato inaugurato il 23 dicembre 2012, per iniziativa dell'Associazione di promozione sociale Vivimondo, di cui è Presidente l'architetto Vito Luigi Pellegrino, il primo Museo in Italia interamente dedicato al cane, alla sua evoluzione ed al suo rapporto con l’uomo. L'iniziativa che intende fornire un supporto concreto agli obiettivi di tutela dei diritti contro lo sfruttamento degli animali, sorge nel territorio del comune di Mondragone, località Casella Chianese, appena qualche chilometro fuori dell’abitato.
Il Museo si sviluppa su oltre quattrocento metri quadrati in una struttura creata secondo i criteri di un moderno spazio espositivo con un’area esterna che prevede percorsi con i cani, a fianco il canile che accoglie i cani randagi di alcuni comuni della Regione Campania.


Mondragone, Museo del cane

All’interno in esposizione la storia del cane nei suoi molteplici aspetti: innanzitutto l’evoluzione dei canidi a partire dalla preistoria con l’esposizione di alcuni crani fossili, poi il cane nella storia, e qui troviamo alcune sculture raffiguranti il cane nel rapporto con gli antici Egizi e con la civiltà cinese con ancora due bellissime sculture in avorio raffiguranti i cani protettori della casa. Ancora il cane nella cinematografia con bellissimi poster di propaganda cinematografica, il cane nell'arte ed il cane nell’economia con raffigurazione di cani da lavoro e l’esposizione di alcune originali slitte da neve  e di un carrettino con traino per il trasporto del latte, alla parete foto originali di cani da lavoro.






Ancora di rilievo un bronzo originale di Botero ed un fossile di cane di 35 milioni di anni fa acquistato in America.
Interessante una collezione di collari provenienti da tutto il mondo.
Alla fine del percorso espositivo e didattico un’area break con un salottino ed un’interessante biblioteca tutta incentrata sul cane ed ancora l’area shop: libri, gadget, prodotti per Fido.
Il nostro territorio si arrichisce del primo Museo in Italia pensato per raccontare l’evoluzione e il rapporto cane-uomo evidenziandone alcuni aspetti attraverso immagini ed opere di valenza artistica, accessori di importanza storica e video educativi, nonché un percorso per riconoscere cani di 40 razze e interagire con cagnolini desiderosi di essere adottati.

La struttura che ha avuto il patrocinio del Consiglio Regionale della Regione Campania, quello della Provincia di Caserta, del Comune di Mondragone, dell'Enci, dell’Assocanili, del Gruppo Cinofilo Partenopeo,  è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30.

Mondragone, Museo del cane



Mondragone, Museo del cane


giovedì 3 gennaio 2013

Cittadinanza onoraria di Santa Maria la Fossa per il prof. Giancarlo Bova


I volumi che  Giancarlo Bova ha dedicato a Santa Maria La Fossa:
“La chiesa di Maria SS. Assunta in Cielo in Santa Maria La Fossa. I Greci”, (2007) e
“I Più antichi documenti di S. Maria La Fossa. Greci ed Ebrei” (2012),
entrambi pubblicati a cura della Edizioni Scientifiche Italiane.


Sarà conferita domani 4 gennaio 2013 la cittadinanza onoraria al prof. Giancarlo Bova da parte del Sindaco di Santa Maria la Fossa, Antonio Papa, nel corso di una suggestiva cerimonia che si svolgerà a partire dalle ore 16,00 nei locali della Biblioteca comunale.
“Per essersi particolarmente distinto grazie alla sua attività di storico” e per essere “tra i maggiori studiosi del Sud Italia”. "Per aver con i suoi scritti contribuito a far conoscere un tesoro inestimabile che è rappresentato dalla chiesa madre intitolata all’Assunta".  

E’ questa la motivazione, su proposta unanime della giunta e voto altrettanto unanime del consiglio comunale, con la quale è stata conferita la cittadinanza onoraria al professor Giancarlo Bova, storico, paleografo e filologo italiano, editore di testi medievali.



Giancarlo Bova è stato discepolo di Jole Mazzoleni, della quale ha continuato l'opera di edizione delle pergamene di Capua. Ha prestato la sua opera come Consigliere di Amministrazione della Fondazione Marino Piazzolla (Roma) e ha collaborato con le Università di Napoli e Cassino. Ha fatto parte inoltre del Comitato scientifico di «Benedictina» (Roma) e ha collaborato con le riviste «Studi magrebini» (Istituto Universitario Orientale, Napoli), «Studi storici e religiosi» (Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, Capua) e «Capys» (oggi, Pontificia Facoltà Teologica, cit., Capua). Attualmente è membro della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, fa parte dei Comitati scientifici internazionali delle riviste «Theoretical and Empirical Researches in Urban Management» e «Management Research and Practice» dell’Accademia di Studi Economici di Bucarest; dirige le Collane «Corpus membranarum Capuanarum» e «Civiltà e radici di Terra di Lavoro», per conto delle Edizioni Scientifiche Italiane (Napoli).
In particolare, tra le sue opere si ricordano La vita quotidiana a Capua al tempo delle Crociate, gli studi sulle Scuole Mediche Capuane, sugli stanziamenti ebraici in Terra di Lavoro, sulla presenza di Daniti, Siriaci, Medici, Maccabei e Sadducei nella diocesi di Capua, sulla basilica di Sant'Angelo in Formis, sulle chiese di Santa Maria la Fossa, di Francolise, di Grazzanise e di San Prisco. Il 16 dicembre 1993 è stato relatore a Caserta al Convegno nazionale di studi sul tema Caserta e la sua diocesi in età moderna e contemporanea; il 19 giugno 2002 è stato relatore a Firenze al Convegno internazionale di studi Nuove ipotesi sull’origine della famiglia Medici; il 16 marzo 2007 ha partecipato a Napoli al Seminario di studio Tra storia e urbanistica.



Copertina del volume
“La Chiesa di S. Maria delle Grazie in Francolise”,
a cura della Edizioni Scientifiche Italiane.