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Mario Liberato Conte |
Agli
inizi del 1946, c’era l’Italia intera da ricostruire e c’era un piccolo paese,
Mondragone da riedificare non solo con i mattoni, ma nello spirito.
La
Mondragone del dopoguerra cominciava a ripopolarsi: ritornavano gli sfollati
alle loro case, ai loro campi. Il paese era quasi inesistente, non vi erano
strade degne di tale nome, le linee di comunicazione erano precarie, il
raccordo con i paesi vicini tutto da inventare.
Era
necessario ricostruire i ponti interrotti che scavalcavano i torrenti e i canali,
alcuni dei quali scavati dalle mine dalle truppe americane che avevano fatto di
Mondragone un quartiere militare; bisognava riattivare le poche condotte
idriche, costruire fogne, riorganizzare la vita civile, risanare i campi,
rilanciare le culture tradizionali di un paese profondamente legato alla
campagna ed alla vita rurale.
Mario
Conte, poco più che ventiseienne, il 31 marzo di quell’anno veniva eletto
Sindaco con il voto unanime di tutti i 25 consiglieri del Comune. Primo sindaco
dell’era repubblicana.
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Mario Conte con alcuni alti ufficiali anglo-americani |
Mario
Liberato Conte era nato a Mondragone il 28 luglio 1919 da Pasquale e da
Ernestina Ruosi.
Laureato
in Scienze Matematiche; Preside di Scuola Media; meritò nel 1956 la Croce di
Cavaliere al merito della Repubblica Italiana e nel 1957 quella di
Commendatore; nel 1978, per i meriti nel campo dell’educazione e della Scuola,
ottenne il diploma di prima classe e la Medaglia d’oro ai Benemeriti della
Scuola, della Cultura e dell’Arte.
Sindaco
di Mondragone dal 7 aprile 1946 al 25 maggio 1952; consigliere comunale dal 31
marzo 1946 al 25 giugno 1983; consigliere alla Provincia di Caserta,
ininterrottamente, dal 1960 al 1975 e sempre alla Provincia di Caserta fu
Assessore al Bilancio, alle Finanze ed alla Pubblica Istruzione.
Fu
socio fondatore della Pro Loco di Mondragone e del Patronato scolastico;
presidente delegato del Comitato Antitracomatoso di Caserta e consultore del
Consorzio per la Tutela della Pesca di Caserta.
Candidato
al Senato nel P.L.I. fu primo per numero di preferenze in tutta la Regione
Campania mancando l’elezione a Senatore per pochissimi voti.
Morì
in Mondragone l’8 aprile 1985.
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Mondragone, piazza Umberto I° (foto d'epoca) |
E’
raro e difficile per chi è impegnato nella vita pubblica riuscire a conciliare
con lo stesso ardore e con la stessa abnegazione, l’attività politica, la cura
della famiglia e la dedizione alla scuola.
Mario
Liberato Conte seppe realizzare in sé tutte queste aspirazioni. E lo fece in
piena consapevolezza, come rivelano le parole con le quali si congedò dalla
vita:
Ho amato perdutamente la Famiglia, la Scuola, la Città e la Provincia.
Testamento
spirituale che ci dà la misura dell’uomo, dell’educatore, del cittadino, del
politico.
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Mondragone, piazza Umberto I°, Mario Conte durante un comizio elettorale (foto d'epoca) |
Una
vita di pensiero e di azione quella di Mario Liberato Conte, che si direbbe
improntata all’epica risorgimentale, se non fosse per una perspicacia maggiore,
per una capacità di superare ogni barriera ideologica a favore di un
pragmatismo lucido, a volte spregiudicato, ma machiavellicamente volto a
realizzare il bene pubblico, l’interesse della collettività.
Educato
agli studi liberali che non cozzavano contro gli interessi scientifici, Mario
Conte fin dagli studi liceali e poi universitari, diede prova di una
particolare acutezza nell’analizzare la realtà sociale e politica.
A
distanza di anni Mario Conte viene sempre più identificato come colui che ha
promosso la ricostruzione di Mondragone nel dopoguerra: il primo sindaco
repubblicano e democratico di Mondragone.
Foto e testo sono un estratto dal CD "Ricordando Mario Conte" realizzato a cura dei figli Ernestina ed Ugo Conte, da Francesco De Gregorio, aprile 2010. Voce narrante Roberto Stati