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Monte Massico ed il territorio circostante
(dall'Atlante geografico del Regno di Napoli di A. Rizzi Zannone, 1781) |
Nell’anno 1782, Ferdinando
IV di Borbone organizzò una missione alquanto particolare: illustrare i diversi
modi di vestire delle popolazioni che abitavano il Regno di Napoli e di
Sicilia. Vero ispiratore del progetto e colui che lo diresse per tutta la
durata, fu il marchese Domenico Venuti, uomo di profonda cultura, da poco
nominato direttore della Real Fabbrica di Porcellana.
La missione tendeva
proprio alla ricerca di nuovi temi da raffigurare sulle porcellane. Erano anni
in cui il Regno di Napoli viveva un momento magico che lo vedeva al centro
dell’attenzione di gran parte dell’Europa. Le scoperte di Pompei e di Ercolano,
le bellezze naturali, il protagonismo del Vesuvio di quegli anni, mettevano il
Regno al centro di numerosi interessi e facevano di Napoli meta obbligata del
Gran Tour.
Si realizzavano sotto
l’influenza illuministica alcune interessanti esperienze come la colonia di San
Leucio per la lavorazione della seta e l’azienda agricola del Real Sito di
Carditello.
Alle province del Regno
fu dedicata una particolare attenzione: fu affidato ad Antonio Rizzi Zannone il
rilevamento topo-cartografico del Regno che portò poi, nel 1781, alla
realizzazione dell’Atlante geografico del
Regno di Napoli.
La campagna di
ricognizione doveva produrre, dunque, le immagini degli abiti realmente indossati
dagli abitanti delle province identificabili per forme e colori, per trovare
poi la loro applicazione in campo artistico nella decorazione della porcellana
o nella realizzazione di dipinti ed incisioni.
A partire dal febbraio
1783, fu affidato a due valenti disegnatori, Alessandro D’Anna e Saverio Della
Gatta, in seguito sostituiti da Antonio Berotti e Stefano Santucci, l’incarico
di recarsi di persona nei paesi in cui la differenza di vestiario era notevole.
La prima provincia del
regno ad essere visitata, nel giugno del 1783, fu Terra di Lavoro, che
comprendeva, allora, anche i distretti di Nola, Gaeta e Sora; l’incarico si
concluse nel 1797 in Sicilia. Si trattò dunque di una ricognizione capillare
che durò ben quindici anni.
Oggi quelle immagini
sono le uniche e preziose raffigurazioni di costumi, ornamenti e modi di vestire, altrimenti perduti.
Per approfondimenti sul
tema:
Napoli-Firenze e ritorno. Costumi popolari del Regno di
Napoli nelle collezioni borboniche e lorenesi, a cura di Maria Cristina Masdea e
Angela Carola-Perrotti, Guida editore 1991.
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Donne di Cascano di Sessa Aurunca |
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Donna di Traetto |
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Uomo di Piedimonte di Sessa Aurunca |
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Donna della Torre di Francolise
Le illustrazioni sono tratte dal volume: Napoli-Firenze e ritorno. Costumi popolari del Regno di Napoli nelle collezioni borboniche e lorenesi, a cura di Maria Cristina Masdea e Angela Carola-Perrotti, Guida editore 1991.
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Le illustrazioni sono tratte dal volume: Napoli-Firenze e ritorno. Costumi popolari del Regno di Napoli nelle collezioni borboniche e lorenesi, a cura di Maria Cristina Masdea e Angela Carola-Perrotti, Guida editore, 1991. |
Stavo notando che la catena del Monte Massico, è divisa in 2 parti nella mappa del Regno di Napoli:
RispondiEliminaLa catena che attualmente dovrebbe partire dal Monte Pecoraro e finire appunto al Monte Massico si chiama: Monte delle Brecciole (se ho letto bene), poi inizia il Monte Massico vero e proprio.
Questo nome non credo sia attale, perchè non si trova nelle mappe. Sapreppe darmi delle informazioni a riguardo? Oggi la catena del Massico nelle mappe non ha un nome, probabilmente si indica direttamente Monte Massico, e la cima di Mondragone Monte Petrino.
Al momento non posso dare una risposta certa: Ho notato anche io che il Rizzi Zannone chiama Monte della Brecciole la parte di catena che sovrasta gli abitati di Avezzano, Sorbello e Carano. Per il momento ho trovato un solo toponimo corrispondente, ma è localizzato nella zona di San Carlo di Sessa sul cono del vulcano di Rocamonfina.
RispondiEliminaFarò ricerche approfondite su altre carte topografiche.
Dovrei avere anche una IGM della zona che devo controllare.